Migliorano le vendite e i margini: il Franciacorta merita un brindisi

Anche il Franciacorta, come l’intero settore vitivinicolo italiano, è stato connotato da un 2021 di grande espansione, con dati superiori a quelli medi nazionali. Dopo l’impatto negativo della pandemia, che aveva riportato l’orologio indietro di sei anni in termini di volumi di vendita, nel 2021 si assiste a una forte ripresa a partire dal mese di marzo, con un incremento del 28,3% sul 2020 e del 15,5% sul 2019: le 20,3 milioni di bottiglie vendute sono il risultato migliore dell’ultimo decennio.
Positivo anche l’impatto sulle esportazioni, che superano il tetto dei due milioni di bottiglie (2,1), con la quota sul totale venduto che si assesta al 10,3%, contro il 10,7% del 2020 e l’11,4% del 2019: la crescita maggiore in termini percentuali è avvenuta sul mercato italiano.
Il quadro
Le imprese esaminate sono solo quelle di cui si dispone del bilancio e che possiedono ricavi superiori a 500mila euro: si tratta di una porzione ridotta, in termini di numero, delle imprese aderenti al Consorzio. I valori di bilancio mostrano un generalizzato miglioramento non solo rispetto al 2020, effetto evidentemente atteso, ma anche sul 2019. Prendendo avvio dal fatturato l’incremento è del 27,3%, sostanzialmente analogo a quello del numero di bottiglie. L’Ebitda (margine operativo lordo) avanza ulteriormente, superando il 26% dei ricavi (25% a inizio triennio): l’incidenza dei costi strutturali si riduce di due punti percentuali grazie al loro maggiore assorbimento, con un peso non trascurabile degli ammortamenti (7,5%).
Nell'ambito della solidità, il rapporto di indebitamento complessivo si sta riducendo: mentre lo scorso anno la causa principale era identificata nella rivalutazione, nel 2021 il miglioramento è dovuto all’autofinanziamento, segnale certamente positivo. Anche gli altri indicatori si muovono nella stessa direzione: il grado di copertura raggiunge per la prima volta l’unità, indicazione di buona capitalizzazione e di equilibrio tra scadenze; la sostenibilità economica del costo dell’indebitamento si incrementa, portando l’incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda al 6,3% (8% a inizio triennio); in contrazione il peso degli interessi passivi sul fatturato.
Lo scenario
I dati dei primi nove mesi del 2022 manifestano un ulteriore incremento rispetto al già positivo anno precedente, lasciando definitivamente alle spalle i dati pre-pandemia. La comparazione con il medesimo periodo del 2021 evidenzia che le vendite a volume sono complessivamente in crescita del 3,1%: le vendite nazionali aumentano del 2%, quelle estere di quasi l’11%. Il 2022, non solo per il Franciacorta ma per l’intero sistema vinicolo, è caratterizzato da alcune nubi, che riguardano in particolare i costi di produzione. Si sono osservati rilevanti incrementi sia per quanto riguarda i materiali sia per i servizi: i tappi, le bottiglie, l’energia elettrica, le etichette, gli imballaggi, i trasporti. L’aumento, però, non è uguale in tutti i Paesi e questo influisce sulla concorrenza internazionale, penalizzando l’Italia.
La Franciacorta sta molto investendo sulla sostenibilità, in particolare quella legata all’ambiente. Molteplici sono le azioni in tal senso, intervenendo sugli input, sulle energie rinnovabili, su alcune pratiche agronomiche. Di rilievo è la viticultura biologica: la denominazione detiene una delle quote più alte a livello internazionale.
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