Meno di 12mila euro all'anno: chi sono i «lavoratori poveri»
Tra le tante problematiche legate alla pandemia che il nostro Paese si sta trovando ad affrontare, una delle più preoccupanti è quella del lavoro povero. Pur non avendo ancora in mano i dati riguardanti il 2020, secondo il Ministero del Lavoro l’emergenza sanitaria avrebbe portato ad un’accentuazione di tale fenomeno. Un problema che non si può pensare di combattere avendo come unico strumento il reddito di cittadinanza, sistema che, se prima si pensava potesse portare a concreti benefici, sta mostrando nel tempo sempre più lacune ed incongruenze.
I dati del ministero
Secondi i dati presenti all’interno della relazione consegnata al ministro Orlando, un quarto dei lavoratori italiani percepisce uno stipendio inferiore ai 12mila euro annui. I «lavoratori poveri» in Italia sarebbero attualmente circa il 12%, percentuale che sale fino al 22% con i part-time.
La categoria più colpita è ancora una volta quella delle donne, che rappresentano oltre il 27% dei lavoratori a rischio, a fronte del 16% degli uomini, che possono vantare in generale condizioni di vita più stabili.
Dati allarmanti che vedono l’Italia al quarto posto in tutta Europa per diffusione di lavoro povero, dopo Romania, Spagna e Lussemburgo.
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