Economia

Mairano: la forgia europea è qui, nel Bresciano

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La forgia europea è qui, nel Bresciano. Non tutta qui, evidentemente, ma la nostra provincia è uno dei poli mondiali del settore. E il settore, pur con qualche rallentamento in questi ultimi due anni, sta vivendo da qualche anno una sorta di rinascimento. Il comparto è di quelli che quando guadagna fa utili persino imbarazzanti, e allo stesso modo - se perde - sono lacrime di sangue. Gli investimenti sono sempre sovradimensionati rispetto alla media delle aziende classiche.

Non di meno, c'è stata sorpresa quando Gian Piero Franchini della Franchini Acciai di Mairano, poco più di un mese fa, ha annunciato un investimento da 100 milioni. In 10 anni, ma pur sempre di 100 milioni si tratta. Quindi una decina di milioni l'anno di investimenti. Tirando via le ferie e qualche festa infrasettimanale, Franchini investirà per i prossimi 10 anni una milionata al mese. Obiettivo è di raddoppiare l'azienda con quasi 42mila nuovi metri quadri di fabbrica (su un lotto di oltre 100mila metri di area), aumentando l'occupazione di nuovi 120 addetti e portando quindi a 100mila tonnellate annue i pezzi forgiati.

I lavori della nuova fabbrica sono iniziati il 20 giugno, all'indomani dell'open day che ha fatto da cornice al nuovo investimento. La gradualità nell'investimento si impone, oltre che per l'entità perché il progetto complessivo è di realizzare una nuova fabbrica che dovrà integrarsi, sul piano produttivo, con l'attuale struttura. Si tratta quindi di lavorare al nuovo facendo operare il vecchio.

Se quello di Franchini è di certo il maggior investimento complessivamente annunciato, le forge, come detto, sono un settore che impone investimenti elevati. La Aso Forge - emanazione del gruppo di Ospitaletto che ha avviato un nuovo stabilimento qualche mese alla Mandolossa - sulla nuova iniziativa ha investito circa 40 milioni.

Il polo delle forge bresciane, però, trova sede in Valle Camonica, in particolare a Cividate Camuno, dove operano gomito a gomito 4 aziende. Qui, il grosso degli investimenti (in macchine e capannoni) è stato fatto negli ultimi 5 anni. Adesso un qualche momento di rifiato è necessario. Anche se non è un mistero, ad esempio, che la Mamè stia progettando la nuova sede per gli uffici del gruppo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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