Economia

Luca Roda riannoda la cravatta: il marchio torna nelle sue mani

Acquisito il 100% del brand dalla vicentina Sinv spa: l'obiettivo sono i mercati asiatici. A gennaio il debutto a Pitti
Luca Roda con le figlie Lucrezia e Allegra
Luca Roda con le figlie Lucrezia e Allegra
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La prima cravatta creata nel piccolo atelier di Bedizzole da Luca Roda risale al 1995. Un modello dal taglio tipicamente classico, in seta blu, più stretto rispetto a quelli che andavano di moda. Nei capi prodotti in quegli anni c’era forse poco business, ma la passione era infinita, trasudava da ogni creazione. 

La storia del brand Roda viene da molti considerata un caso di scuola nel marketing: in poco tempo le cravatte «made in Brescia» fecero il giro del mondo. Annodate al collo di uomini famosi: dall’attore Dustin Hoffman al presidente Usa George Bush; da Gerhard Schröder a Nicolas Sarkozy. Anni di crescita tumultuosa: alle cravatte si affiancano le coloratissime sciarpe bandiera. 

Fino al 2008, quando, colpo di scena, Roda decide di vendere il 40% della società. «C’era l’esigenza di trovare un partner forte e affidabile per garantire lo sviluppo del brand», ci spiega. La scelta cade sulla Sinv spa, società della famiglia vicentina Dalla Rovere, leader in Italia nella produzione e distribuzione di abbigliamento fashion e sportware e che possiede un portfolio di aziende di proprietà diretta o brand in licenza tra cui Piazza Sempione, Dirk Bikkemberg, Love Moschino e Stella Jean. L’accordo è chiaro: gestione e creatività del marchio restano in capo a Roda che può contare sul know how e l’esperienza di un gruppo con una forte penetrazione all’estero. 

Il brand Roda cresce e diversifica, agli accessori si aggiungono collezioni complete di abbigliamento uomo. Nel 2012 e nel 2014 i vicentini, con due distinte operazioni, decidono di rilevare il restante 60% del marchio. L’imprenditore bresciano abbandona la sua «creatura» e diventa consulente per il marchio Jacob Cohen. 

Ora il nuovo colpo di scena. Luca Roda torna proprietario del marchio. Lo stilista nei giorni scorsi ha raggiunto l’accordo con Sinv, per il riacquisto del 100% del brand (nell’operazione Roda è stato assistito da Cube Advisory). Le attività di progettazione e disegno dei capi tornano quindi nel Bresciano. E Roda ha prontamente riattivato quella che fu l’ultima sede prima del trasferimento delle produzioni a Schio: l’atelier di Lonato del Garda. 

«È come quando vai all’estero a vivere per molto tempo. Tornare a casa rappresenta una bella esperienza», dichiara lo stilista. Con l’operazione Roda intende perseguire un piano di rilancio a livello internazionale ed una strategia di comunicazione improntata all’espansione sui mercati asiatici. «Nel mondo il marchio Roda è presente in 250 negozi multimarca - dichiara l’imprenditore -. Ma nei prossimi anni la crescita avverrà soprattutto in Asia. A Natale verrà chiuso un «deal» con un gruppo coreano che possiede 400 negozi tra Cina e Corea». 

In questo lavoro Luca Roda non sarà solo: «Al mio fianco c’è la mia famiglia e soprattutto le mie figlie Lucrezia e Allegra, che hanno già iniziato un percorso nel mondo della moda». Primo appuntamento col pubblico sarà a gennaio. A Pitti Moda, il prossimo 12 gennaio, verrà presentata la prima collezione donna.

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