Logistica e formazione: Germani esporta il suo modello in Senegal
La Germani esporterà il suo modello di business in Senegal. A dirla tutta, il progetto del gruppo bresciano dei trasporti in terra d’Africa è stato avviato alcune settimane fa e getta le fondamenta su un accordo precedentemente siglato con il presidente Macky Sall attraverso la Apix, una realtà filogovernativa con sede a Dakar e che offre servizi equiparabili a quelli delle nostre Camere di commercio, tra cui appunto la promozione di investimenti e grandi opere. «Il nostro piano industriale - conferma l’ad della Germani, Mauro Ferrari - si fonda su un accordo molto preciso: costruire una sede su cinque ettari di terreno che si trovano a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Dakar, all’interno di un lotto di aree destinate ad "economie speciali"». A tale scopo in Germani è stato deliberato un investimento iniziale di 14 milioni di euro.
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La piattaforma logistica della neo Germani West Africa comprenderà anche degli spazi dedicati alle attività tecniche e formative. «Costituiremo la Germani Academy Senegal - continua Ferrari - rivolta a giovani aspiranti autisti e manutentori. Entro il primo anno di attività - aggiunge il bresciano - prevediamo 50 assunzioni, dando precedenza ai residenti di Diass (comune dove ha sede la società) e Dakar». Inoltre, all’interno della nuova piattaforma della Germani sorgerà una sorta di villaggio che ospiterà formatori italiani e senegalesi individuati dalla società di San Zeno.
«In quest’ambito potremo contare anche sull’impegno di senegalesi già da anni residenti nel Bresciano - evidenzia ancora Ferrari -. Tra gli obiettivi vi è quello di creare occupazione giovanile nei settori dei trasporti e della logistica in cui, peraltro, uno dei nostri punti cardine sarà il rispetto di tutti i parametri di sicurezza: requisito spesso trascurato in quei territori». Entro fine anno quindi saranno operativi in Senegal 50 nuovi camion targati Germani e configurati appositamente con le peculiarità del territorio, così come i loro rimorchi. Il giovane. L’apertura dell’academy è prevista per giugno e contestualmente inizieranno a viaggiare i primi mezzi.

«L’inaugurazione della piattaforma è programmata per il mese di gennaio del prossimo anno» svela il primogenito di Mauro Ferrari, Andrea (classe 1999), a capo del progetto. Il giovane neolaureato, con esperienze di studio a Londra, Madrid e Berino, dopo aver ricevuto la «benedizione» di nonno Faustino, papà Mauro e della famiglia Arcese (soci in Germani), si è già trasferito a Dakar e ora sta prendendo lezioni di «wolof», la linqua più diffusa in Senegal e la cui conoscenza è indispensabile per consolidare i rapporti con gli enti doganali, portuali e amministrativi del posto. «Conoscere il wolof sarà utile anche per confrontarmi con il nostro socio africano», riconosce Ferrari junior.
La Germani West Africa è controllata dal gruppo di San Zeno con una quota pari al 90% del capitale: il 10% rimanente, invece, fa capo a un imprenditore senegalese. Il progetto della Germani rientra in un programma di sviluppo statale denominato «Senegal emergent», che tra gli altri interventi ha contemplato anche la costruzione di una ferrovia (inaugurata pochi mesi fa), di uno stadio (in fase di ultimazione) e, guarda caso, di una arena del basket. «Sono convinto che il nostro progetto sia lungimirante - chiude Andrea Ferrari - seppur carico di complessità: con la nostra esperienza e la consueta serietà vinceremo anche la diffidenza delle popolazioni locali. Mi sono prefissato come data ultima per verificare la bontà del nostro progetto la primavera del 2024». In quel periodo il giovane bresciano festeggerà anche il suo 25esimo compleanno.

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