Economia

Logistica digitale, distretto dei metalli avvia gli investimenti

La ricerca Intesa Sanpaolo e Contship sulle modalità per rendere più efficienti rifornimenti ed export
Il porto più utilizzato dalle aziende bresciane è Genova
Il porto più utilizzato dalle aziende bresciane è Genova
AA

Le imprese del distretto dei metalli di Brescia non fanno uso di piattaforme logistiche digitali, ma si stanno adoperando per utilizzarle. Lo ha detto un campione significativo di imprenditori del settore che ha collaborato con la ricerca Survey 2022, realizzata da Contship Italia e dal centro studi SRM legato a Banca Intesa Sanpaolo, che per l'ultima edizione ha messo al centro del suo focus proprio la logistica della Brescia dei metalli, dopo che in passato si era concentrata sui distretti del prosecco di Conegliano Valdobbiadene (Treviso) e sulle ceramiche di Modena e Reggio Emilia.

Il salto di qualità

Che valore può avere il passaggio dalla logistica tradizionale a quella digitale? Digitalizzare può dare un contributo decisivo nella riduzione dei tempi di movimentazione delle merci, dei materiali usati e delle emissioni. Il discorso è chiaro a molti e questo sta creando la nuova tendenza. La logistica digitale è una modalità di gestione del trasporto delle merci che attraverso l'utilizzo di tecnologie specifiche consente una trasmissione rapida e precisa dei dati per sapere in ogni momento a che punto della «supply chain» (la catena di fornitura) si trova la merce, ma anche per snellire una serie di fasi complesse come i processi decisionali, le attese e la rendicontazione dei costi.

L’indagine

Dall'indagine Survey 2022 sono emerse anche altre cose che distinguono la Brescia dei metalli da altri settori e altre zone d'Italia. Prima tra tutte: la gestione della logistica è considerata una questione «interna», che le imprese di casa nostra seguono in prima persona senza esternalizzare il compito a gruppi specializzati. Ad agire così è ben il 62% delle aziende sondate, in un bacino di 6.000 realtà tra piccole e medie. Nel resto della Lombardia invece più della metà preferisce affidarsi a specialisti. Altri temi che caratterizzano il dinamismo della metallurgia di casa nostra sono la sensibilità verso la sostenibilità dei processi lavorativi e i luoghi in cui si concentrano export e import. La sensibilità verso la sostenibilità è cresciuta con l'avvento del Covid-19.

A includere concretamente nella propria «governance» la sostenibilità è il 33% delle imprese bresciane, contro il 34% lombardo. Il 93% invece ritiene che i propri clienti attribuiscano un valore molto alto alla sostenibilità, dato in linea con il 91% lombardo ma nettamente superiore al campione nazionale totale, fermo al 54%.

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

I mercati

In tema di export e import le scelte di porti e altre destinazioni si concentrano su poche opzioni. Per i mercati il 50% delle imprese ha indicato una nazione asiatica tra i due primi paesi per destinazione della merce (28% per la Lombardia). L'Asia è superata solo dall'Europa verso cui esporta il 63% delle imprese bresciane, soprattutto in Spagna (38%) e Germania (25%). Per le importazioni la scelta è ancora più polarizzata, con l'86% degli imprenditori metallurgici che dichiara di importare prevalentemente dall'Asia (43% per la Lombardia), soprattutto Cina e India, e il 43% dall'America (9% per la Lombardia).

Il porto più usato è Genova, dove passa il 100% delle imprese del distretto. Per collegarsi ai porti prevale la strada. Solo il 13% utilizza la soluzione "intermodale", contro il 17% delle lombarde e il 23% dell'intero campione. Il motivo? L'incompatibilità dell'intermodale con le esigenze operative e i tempi troppo lunghi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia