Economia

L'elisir di giovinezza? Nella bava delle lumache

A Pavone Mella l'allevamento di lumache: ideato un sistema per estrarre la bava senza ucciderle
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L'elisir di giovinezza. Il sogno di ogni donna e di un sempre più nutrito plotone di uomini, visto che il consumo di prodotti di bellezza tra i maschietti è costantemente in crescita. Spesso alcuni dei segreti per fermare il tempo le aziende del settore lo cercano in Madre natura. Direste mai che un alleato per la vostra beltà potete trovarlo in un animaletto come la lumaca? Eppure è così.

«La bava di lumaca è utilizzata nei prodotti di bellezza e parafarmaceutici per le sue proprietà anti infiammatorie, lenitive, antibatteriche, depigmentanti, cicatrizzanti e ringiovanenti», racconta Ermanno Udeschini. Che lavora in banca ma nutre da sempre una grande passione per l'agricoltura. Un paio di anni fa, con altri due soci, Claudia Rossini e Matteo Bellomi, ha avviato l'azienda agricola "La fattoria delle lumache". Sede legale a Leno, allevamento a Pavone Mella. Di lumache, ovviamente, destinate al mercato alimentare: 30 mila metri quadrati, 80 recinti, a regime saranno oltre un milione di lumache, prima produzione quest'anno. Sempre con gli stessi compagni di avventura, Rossini e Bellomi, Udeschini ha dato vita a una start - up per la produzione di bava di lumaca - visto che l'allevamento da cui pescare, quello di Pavone Mella, c'era già - con potenziali acquirenti le imprese della cosmesi e dei ritrovati parafarmaceutici.

A distinguere la newco di Udeschini (che avrà casa a Leno), è il metodo utilizzato, estremamente innovativo. «E' un sistema brevettato che, al contrario di quelli tradizionali, consente di estrarre la bava dall'animale senza provocarne la morte. E' un metodo meccanizzato - spiega Udeschini - . Circa 200 lumache ogni volta vengono posizionate in una macchina speciale e irrorate con acqua e soluzione salina. L'animaletto, stimolato, produce il liquido. Poi può essere inserito di nuovo nell'allevamento e in sette giorni rigenerare tutte le sue caratteristiche fisiche. Noi ci appoggiamo anche all'Università di Ferrara che, con il suo laboratorio, analizzerà la bava prodotta e rilascerà un attestato con le caratteristiche chimiche e organolettiche. Abbiamo iniziato gli studi circa due anni fa, sollecitati anche dal fatto che il settore è in crescita, la produzione che deriva dalle estrazioni degli allevamenti italiani non è sufficiente per il fabbisogno dei laboratori, per proporre ai clienti un prodotto, decisamente diverso da quello proveniente dall'estero, dove non sempre ci sono tutte le garanzie sulle salubrità dei luoghi di allevamento. Invece le nostre lumache - aggiunge - arriveranno solo dal nostro allevamento di Pavone Mella, in cui sono alimentate con prodotti a km zero».

Al loro fianco, Udeschini e soci hanno avuto la Ibs Consulting. «Noi - dice l’amministratore delegato di Ibs, Alberto Bertolotti - abbiamo affiancato Udeschini e soci nella stesura del business plan e del piano finanziario (in particolare a occuparsi del coordinamento per Ibs è stato Stefano Braga) per partecipare al bando Linea 8 Frim della Regione Lombardia: pubblicato a ottobre 2013, finanzia start up e re-start, ovvero aspiranti imprenditori e rilancio di imprese. Sul piatto, 30 milioni di euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Finora il bando ha valutato 310 progetti e ne ha ammessi 59. Insomma, è parecchio selettivo. Tra questi, il seme di impresa di Udeschini: è l'unica progettualità bresciana tra le sei finanziate, su ben 66 domande, nell'elenco degli ammessi di maggio (a cadenza regolare il Pirellone pubblica elenchi di chi ha avuto accesso al contributo, e lo farà fino a esaurimento delle risorse disponibili). La start-up di Udeschini ha avuto un finanziamento agevolato di 100 mila euro e 29 mila euro a fondo perduto.

«Non escludo in futuro di creare una linea di prodotti di bellezza con bava di lumaca, appoggiandomi a un laboratorio per la produzione», chiude Udeschini. E la Ibs affiancherà la neonata azienda con la sua consulenza nei primi due anni di vita. 

Paola Gregorio

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