Economia

L’economia bresciana rallenta: primi risultati negativi da fine 2020

Nel secondo trimestre la produzione registra un -0,5% sul 2022. Calano anche fatturati e ordini
Industria manifatturiera bresciana - © www.giornaledibrescia.it
Industria manifatturiera bresciana - © www.giornaledibrescia.it
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Brescia soffre la frenata dell’economia europea e mondiale e nel secondo trimestre rallenta le performance, facendo peggio della media regionale. È un quadro a luci ed ombre quello descritto dall’indagine congiunturale realizzata dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia su dati Unioncamere Lombardia, che palesa una dinamica congiunturale complicata, seppure in linea con lo scenario internazionale.

Dati alla mano, il report descrive una situazione che vede una netta prevalenza del segno negativo su quello positivo, anche per fatturati e ordini. A pagare lo scotto più alto è l’industria manifatturiera, con la produzione che diminuisce dello 0,5% sullo stesso periodo 2022, primo valore negativo dalla fine del 2020.

Tuttavia, la dinamica congiunturale, al netto degli effetti stagionali, resta stabile (0,0%), ed il numero indice si assesta 128,1 oltre 14 punti sopra i valori pre-pandemici, a conferma della robustezza della crescita da poco conclusa.

Il punto

Il risultato bresciano è tuttavia inferiore a quello lombardo: a livello regionale la produzione industriale rimane stabile sul I trimestre, mentre sullo stesso periodo 2022 cresce dello 0,5%. A patire di più sono meccanica (-1,9% tendenziale), siderurgia (-5,6%), minerali non metalliferi (-4,8%), carta stampa (-9%) e gomma-plastica (-7,9%) mentre ha risultati positivi il trasporto. Anche il fatturato riporta una variazione negativa (-0,5% tendenziale; -1,4% congiunturale) dopo un periodo di crescita sostenuto dall’aumento dei prezzi, che invece allentano le tensioni, mentre segnali di difficoltà arrivano sul fronte della domanda.

Gli ordini provenienti dall’Italia segnano un -1,1% congiunturale e -2,2% tendenziale mentre quelli esteri diminuiscono dell’1,5% sul I trimestre e dello 0,2% sullo stesso periodo 2022, trainati dal rallentamento del commercio mondiale e della manifattura tedesca, primo partner commerciale dell’industria bresciana. Resta positiva la dinamica dell’occupazione e in aumento la quota di imprese che ricorre alla Cig (dal 6,5% del trimestre scorso all’11,6%).

L’artigianato va meglio dell’industria ma il ritmo di crescita continua nel percorso discendente: la produzione aumenta su base annua dello 0,6% mentre sul I trimestre diminuisce dello 0,2% portando il numero indice al 108,6, valore comunque sopra i livelli pre-pandemici.

Rallentamento

I segnali di rallentamento ci sono anche a livello lombardo (+0,0% congiunturale e +1,1% tendenziale). Benché i prezzi dei listini siano ancora in crescita la dinamica del fatturato arretra (-0,2% congiunturale) e nel contempo gli ordinativi domestici si contraggono (-1,8% tendenziale) per la prima volta da fine 2020. Diminuisce anche la domanda estera (-0,7%) che rappresenta il 7% del totale. Nel commercio al dettaglio, l’andamento del fatturato è positivo ma in rallentamento: la variazione sul trimestre precedente è a +0,4% mentre sullo stesso trimestre 2022 è a +0,6. Anche qui la dinamica bresciana è peggiore della lombarda (+2,6% tendenziale e +0,5% congiunturale). Il rallentamento del fatturato è attenuato da un nuovo aumento dei prezzi dei listini ma le dinamiche inflattive impattano sulla domanda dei consumatori compromettendo la crescita.

L’occupazione tiene. Maluccio anche il fatturato delle imprese dei servizi: la variazione sui primi 3 mesi dell’anno è –0,7% mentre su base annua arriva a -1,0%. Anche qui la dinamica è peggiore della regionale (+4,6% tendenziale). Il dato occupazionale si conferma positivo (+0,5% su base congiunturale) ma in decelerazione.

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