Economia

Le imprese cercano: ci sono almeno 80mila «posti vacanti»

Per l’Istat l’indice ha raggiunto il livello più alto dal 2010. Introvabili gli «specialisti informatici»
L’offerta. Alte le richieste di «specialisti in informatica e chimica»
L’offerta. Alte le richieste di «specialisti in informatica e chimica»
AA

Le imprese tornano a cercare personale, come non accadeva da anni. Il numero dei posti di lavoro «vacanti», per cui si invita a candidarsi, è infatti in crescita e il tasso misurato dall’Istat indica per il secondo trimestre un record: il dato più alto da quando è iniziata la serie, ovvero dal 2010.

L’indice è molto considerato tra gli economisti perché in grado di anticipare le tendenze future del mercato del lavoro. E se si aprono nuove posizioni, se le aziende sono interessate a reclutare, significa che l’economia ha ricominciato a tirare. Certo in un Paese come l’Italia spesso si è parlato del mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro, di mestieri introvabili. Non a caso spesso ci si interroga su quali davvero siano le competenze più richieste.

Una prima risposta arriva dall'Istat, che registra nei servizi il più alto tasso di posti vacanti, per i quali il datore di lavoro cerca «attivamente un candidato adatto al di fuori dell’impresa interessata e sia - spiega l’Istituto - disposto a fare sforzi supplementari per trovarlo». Se la media, stimata dall’Istat, è pari allo 0,9%, in rialzo di 0,1 punti sul primo trimestre, nel comparto dei servizi raggiunge l’1% mentre in quello dell’industria resta allo 0,7%.

Nel settore servizi rientrano diverse attività, tra cui anche il commercio, la ristorazione, il turismo. Volendo far corrispondere al tasso un numero assoluto, traducendo la percentuale nelle teste, si potrebbe indicare, in modo approssimativo, una forbice che va dagli 80 ai 90mila posti vacanti. Tuttavia, bisogna precisare, che l’Istat non fornisce la cifra, ritenendo valida solo la quota.

Tornando al tasso, rispetto ai minimi, toccati nel corso del 2013, durante il periodo più buio per il lavoro, si rileva praticamente un raddoppio. Tra i posti vacanti c’è la posizione che si libera perché chi la ricopriva va in pensione o cambia lavoro, ma c’è anche nuova occupazione, quella che viene creata per far fronte a una domanda che torna a salire. Nella classifica Excelsior, realizzata da Unioncamere e Anpal, al top dei dieci mestieri «introvabili» vi è lo «specialista in informatica e chimica», seguito da «specialisti in formazione e insegnati», i «progettisti e ingegneri», i «tecnici servizi alle persone», gli «operai metalmeccanici», gli «operai dell’industria specializzati», gli «specialisti in scienze economiche», i «tecnici informatici», gli «operai di legno e carta» e gli «operatori della cura estetica».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia