Economia

Le aziende tagliano i piani di assunzione, intanto i posti di lavoro vacanti abbondano

Secondo le previsioni in ottobre sono 12.300 le assunzioni programmate, il calo mese su mese rispetto a settembre è pesante, -19%
Lavoro al pc - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il rallentamento economico si fa sentire anche a Brescia, dove, secondo le previsioni elaborate da UnionCamere e Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro, in ottobre sono 12.300 le assunzioni di personale programmate dalle imprese. Il calo mese su mese rispetto a settembre è pesante, -19%, importante anche il ribasso rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, -5,4%.

Brescia rallenta, ma resta una delle province capofila in Italia per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro, è la seconda in Lombardia e la quinta in Italia: Milano guida la classifica di ottobre con 46.000 assunzioni previste, segue Roma con quasi 40.000, Napoli con 20.400 e Torino con 18.500.

Il trend di Brescia è più o meno quello nazionale, complessivamente, in Italia sono 477mila le posizioni aperte in ottobre e 1,2 milioni quelle per il trimestre ottobre-dicembre, con una flessione rispetto all'anno precedente di poco superiore al 5% nel mese e del 10,4% nel trimestre.

Dietro al calo ci sono motivi stagionali (la fine dell'estate), ma c'è soprattutto «il rallentamento dell'economia globale ed europea legato principalmente all'aumento dei prezzi dell'energia, all'inflazione e alla situazione geopolitica», si legge nel bollettino mensile.

In Italia, uno di paesi più colpiti dagli effetti economici del conflitto in Ucraina, la congiuntura si fa sentire maggiormente sui programmi di assunzione delle imprese del manifatturiero (-28,0% nel mese e -26,5% nel trimestre), del commercio (-5,8% nel mese e -11,2% nel trimestre) e dei servizi alle imprese (-8,6% nel mese e -15,1% nel trimestre).

Va detto che la perdita di spinta all'occupazione in Italia, si associa ad una incapacità delle aziende di trovare quel personale che ora cercano meno, ma di cui hanno comunque bisogno. Sono ancora le cifre a raccontare questo trend: la quota di assunzioni che le imprese giudicano difficili da realizzare è arrivata al 45,5%, un valore superiore di 9 punti percentuali allo stesso periodo dell'anno scorso. Ma la questa percentuale, già molto alta raggiunge il 60,7% quando si cercano gli operai specializzati, il 47,5% per le professioni tecniche, il 46,8% per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, il 46,1% per professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione.

*Websim

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