Lavoro: il 2021 è migliore dei dati pre-Covid

C’è aria di ripresa nel mercato del lavoro bresciano. O, meglio, nel secondo trimestre 2021 ci sono numeri interessanti nella dinamica degli avviamenti al lavoro che segnano, prevedibilmente, una rilevante inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo del 2020 ma superano nettamente anche i dati rilevati nel 2019 e nel 2018. Non è cosa da poco se consideriamo che 2018 e 2019 sono ancora anni di ripresa dell’economia locale.
I dati sono ricavati dalle Comunicazioni Obbligatorie dei datori di lavoro rilasciate presso i sistemi informatici delle Province e raccolti da Regione Lombardia. Gli avviamenti e le cessazioni riguardano persone avviate in aziende o unità locali di imprese con sede in provincia di Brescia; fanno riferimento alle pratiche che possono essere più di una l’anno per lo stesso lavoratore.
La fotografia. Nel secondo trimestre 2021 le pratiche riferite agli avviamenti al lavoro, in provincia di Brescia, sono state 56.667 con un incremento rilevante rispetto allo stesso periodo del 2020, segnato dalla pandemia, quando furono 30.497: 26.160 pratiche in più, pari al +85,8%. Il quadro non cambia se consideriamo le persone avviate al lavoro che tra aprile e giugno sono state 53.719, 24.296 in più sul 2020, +82,6%. Ma fin qui la dinamica positiva si spiega se consideriamo che parliamo di aprile, maggio e giugno, mesi che lo sorso anno sono stati segnati dal lockdown. Basta allungare un poco la prospettiva considerando il biennio precedente per apprezzare la portata dei flussi in entrata nel mercato del lavoro bresciano. Infatti sia le pratiche di avviamento al lavoro che le persone interessate nel secondo trimestre 2019 e nello stesso periodo del 2018 sono state decisamente inferiori. Nel 2019 si registrarono 49.520 pratiche, riferite a 45.098 persone, mentre nello stesso periodo del 2018 le pratiche furono 52.228. Valori inferiori alle 56.667 contate nel secondo trimestre 2021. Si tratta quindi di un dato incoraggiante che sa di ripresa.
Il saldo. Ancor più se consideriamo accanto ai flussi in entrata (gli avviamenti al lavoro) quelli in uscita (le cessazioni dei rapporti di lavoro) e il saldo tra avviamenti e cessazioni. Nel secondo trimestre 2021 il saldo tra chi entra e chi esce dal mercato del lavoro è positivo per 6.109 pratiche; un dato migliore rispetto al saldo negativo (-3007) del 2020 ma anche quasi doppio rispetto al 2019 (+3.629) e al 2018 (+3.287). In altri termini nel mercato del lavoro bresciano entrano più persone e ne escono di meno. Se consideriamo che già nel primo trimestre 2021 il saldo tra gli avviamenti e le cessazioni era stato positivo per 11.604 pratiche, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2020, solo parzialmente toccato dalla pandemia, e sugli stessi livelli del 2019, c’è più di un segno di ripresa del mercato del lavoro bresciano.
«Questi dati - commenta il consigliere delegato al lavoro della Provincia di Brescia Andrea Ratti - evidenziano una tendenza positiva del mercato del lavoro. Certo, per una valutazione complessiva sarà necessario valutare anche i dati dei prossimi trimestri. Ma possiamo dire che almeno per questo trimestre si è evidenziata una reazione del mercato del lavoro che ci riporta al periodo pre-Covid. Insieme al calo dei contagi e dei ricoveri - continua Ratti - i dati confermano un convinto ritorno alla normalità, lasciando intravedere per i prossimi mesi una ripresa economica che possa portare i livelli occupazionali addirittura a livelli superiori rispetto al periodo pre-Covid».
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