Economia

La Valsabbina va di corsa: utile netto di 21,5 milioni (+167%)

Aperta la filiale di Parma, chiusa a Botticino Mattina. I soci crescono a 42.680. Cala la quota di deteriorati
La sede di Brescia di Banca Valsabbina - © www.giornaledibrescia.it
La sede di Brescia di Banca Valsabbina - © www.giornaledibrescia.it
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Banca Valsabbina macina record dopo record. Lo scorso esercizio, il 2020, si era chiuso con un utile netto di 24,3 milioni di euro, il migliore di sempre nella storia della banca. Ma nei soli primi sei mesi del 2021 l’istituto presieduto da Renato Barbieri e guidato da Tonino Fornari e Marco Bonetti è riuscito a fare ancora meglio, segnando un utile (semestrale) di 21,5 milioni di euro in crescita del 167% rispetto agli 8,1 milioni del primo semestre 2020.

In realtà, il risultato di Valsabbina - che di fatto risulta essere oggi il primo istituto popolare italiano - è in parte influenzato dalla cessione della partecipazione nella società Cedacri che ha registrato una plusvalenza lorda di 8,1 milioni di euro (7,5 milioni netti), ma sconta anche un aumento delle rettifiche creditizie del 46%, includendo anche perdite da cessione di deteriorati per 3,6 milioni.

Agli eccellenti numeri di bilancio si affiancano quelli del numero dei soci passati da 41.635 a 42.680, mentre i conti correnti sono cresciuti del 5%, a 93.700. Ad agosto è stata aperta la filiale di Parma, ma il numero delle filiali resta di 70 con la chiusura di Botticino Mattina (accorpata alla filiale di Botticino Sera).

«Si tratta di un risultato, particolarmente positivo, raggiunto nonostante il complesso scenario economico - dichiara il presidente Barbieri -, a conferma della capacità di resilienza e di adattamento alle difficoltà del mercato. La banca prosegue il suo percorso di crescita e di sviluppo, avvalorato da un generale e sensibile miglioramento degli aggregati patrimoniali ed economici, efficientando ed innovando al contempo il modello di business per interpretare al meglio le esigenze degli stakeholder».

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Gli aggregati patrimoniali al 30 giugno indicano una raccolta diretta di 4,49 miliardi in aumento del 15%; quella indiretta si attesta a 2,54 miliardi (di cui 1,7 miliardi relativi a fondi comuni e polizze assicurative) in crescita del 30,7%. La raccolta complessiva supera pertanto i 7 miliardi. Gli impieghi a clientela ammontano a 3,6 miliardi in crescita del 16%. Di questi, gli impieghi a clientela in bonis sono pari a 3,48 miliardi (+19%) per effetto della vivace dinamica delle nuove erogazioni a medio termine, con oltre 2.700 finanziamenti concessi nei sei mesi dell’anno per 458 milioni (+35%).

Prosegue l’attività di derisking e di miglioramento della qualità del credito, con uno stock di deteriorati lordi (Npl) sceso a 231 milioni (-63% rispetto allo stock massimo di Npl di 620 milioni raggiunto nel 2016), anche per effetto di ulteriori cessioni di crediti. Il rapporto tra deteriorati e totale crediti lordi (Npl Ratio Lordo») si attesta quindi al 6,2%, in sensibile riduzione dal 9,4% del 30 giugno 2020 (7,3% a fine 2020). Sotto la guida del trio Barbieri- Fornari- Bonetti, la banca ha ampliato ed innovato i propri prodotti e servizi, sviluppando anche nuove aree di business come le attività di Corporate Finance, anche in sinergia con la partecipata «Integrae Sim». Inoltre, dopo il «Settore Agricoltura», è stato istituito un nuovo Servizio, denominato «Sviluppo Imprese»», dedicato a favorire il relativo processo di origination del credito. Da tempo è infine a regime il «Progetto Superbonus».

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