Economia

La robotica svelata dal minisumo: prime idee per Daydream

Tra le prime idee arrivate sul tavolo dei responsabili del bando Daydream c'è una start up nel settore della robotica
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«Quello che ti insegnano a scuola è soltanto la lettera "A" rispetto a ciò che ti serve nel mondo del lavoro». 

Giovanni Manzoni ha 29 anni, ha fatto l’Itis a Seriate diventando perito elettronico ma, come si capisce dalla sua frase, ha imparato molto sul campo, lavorando prima in azienda per poi mettersi in proprio dal 2008. Con la sua HardElettroSoft realizza dispositivi, centraline o circuiti elettronici per diverse applicazioni, ma il suo chiodo fisso, ultimamente, è il sumo. Anzi, il minisumo: gare in cui due robot si affrontano come due lottatori, cercando di buttare l’avversario fuori dal ring. Da quando ha incontrato il bresciano Michele Faini, 29enne designer industriale e presidente del FabLab aperto nel centro direzionale Tre Torri, in città, ha capito che la sua fascinazione per la robotica può diventare qualcosa in più di una passione. 

La loro idea è tra le prime arrivate sul tavolo dei responsabili del bando Daydream, lanciato da Editoriale Bresciana, Tip Ventures e Talent Garden Brescia per la promozione di un progetto industriale innovativo, aperto a chi ha tra i 16 e i 30 anni.

«La robotica è un settore poco considerato in Italia, soprattutto a livello di formazione - spiega Manzoni -. La nostra idea è sviluppare un progetto di business rivolto sia alle scuole, sia al mercato». 

I due sono partiti dalla progettazione di un robot per il minisumo: è piccolo, ma racchiude una complessità notevole. A partire dalla scheda madre che gestisce i movimenti, fino ai sensori a ultrasuoni che cercano l’avversario e quelli a calore che capiscono quando finisce il ring. 

«Da un lato - prosegue Manzoni - vorremmo produrre modellini da vendere per gli appassionati di minisumo. Dall’altro, pensiamo a kit acquistabili anche dagli istituti tecnici per fare produrre agli studenti i robot». 

Quella del minisumo è una nicchia che può essere esplorata con successo: il valore aggiunto del progetto sarebbe la possibilità di trasformare il gioco in un’occasione didattica. 

Riusciranno Manzoni e Faini a fondare una start up? È proprio il tipo di domanda a cui intende rispondere Daydream. Chi vincerà il bando, infatti, avrà a disposizione una serie di consulenze per trasformare il proprio progetto in un percorso imprenditoriale concreto. Tip Ventures si occuperà della promozione di un crowdfunding, Talent Garden Brescia metterà a disposizione uno spazio gratuito per tre mesi, Sei Counsulting (partner dell’iniziativa), accompagnerà i vincitori nello sviluppo del piano industriale e nelle fasi di valutazione del potenziale successo della start up. 

A tutto ciò si aggiunge il supporto del Giornale di Brescia e dell’Editoriale Bresciana a livello di comunicazione e visibilità.

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