Economia

La recessione tedesca frena la metalmeccanica di Brescia che però cresce ancora

Primo trimestre 2023 positivo secondo l'analisi di Confindustria Brescia: la meccanica fa +4,5% la metallurgia segna -0,6%
Metalmeccanica - © www.giornaledibrescia.it
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Le imprese bresciane attive nell’industria metalmeccanica hanno sperimentato nel primo trimestre del 2023 un andamento positivo, in sostanziale continuità con quanto rilevato nel periodo precedente.

Nel dettaglio, la meccanica ha segnato, tra gennaio e marzo, una crescita del +2,3% rispetto all’ultimo trimestre del 2022 (con una variazione pari a +4,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), mentre la metallurgia ha registrato un’evoluzione positiva sul precedente trimestre (+3,2%), a fronte di una debole flessione (-0,6%) nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso. A evidenziarlo è la più recente edizione dell’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Brescia su un panel di aziende associate. 

Le dichiarazioni

«I dati del 1° trimestre sono certamente positivi per la Meccanica. Tuttavia, i prossimi mesi si preannunciano decisamente più complicati – commenta Gabriella Pasotti, presidente del settore Meccanica e Meccatronica di Confindustria Brescia -. Incidono, su tale prospettiva, in particolare le difficoltà della Germania, che attraversa un periodo di decrescita, l’aumento dei tassi e le diminuzioni dei benefici legati al 4.0. Le aspettative sono quindi incerte, anche se l’aspetto che ci conforta è legato all’export, che a Brescia continua a registrare record e a trainare l’andamento complessivo del nostro territorio».

«In questo periodo assistiamo a un calo generalizzato delle materie prime, in particolare per la riduzione dei costi energetici e per il rallentamento della domanda apparente, a fronte di un mantenimento dei consumi reali – aggiunge Giovanni Marinoni Martin, presidente del settore Metallurgia, Siderurgia e Mineraria di Confindustria Brescia –: di fatto, la catena di produzione preferisce smaltire i magazzini, per riposizionarsi più avanti a costi più bassi.

Questo aspetto rallenta, per ovvi motivi, il nostro comparto, in particolare le costruzioni e gli acciai speciali, che stanno soffrendo. Nei prossimi mesi, tuttavia, l’effetto magazzino dovrebbe esaurirsi, con una prevista ripartenza della domanda, che potrà dare nuovo slancio all’intero comparto».

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