La Piadineria è vicina alla cessione al fondo Cvc Capital

Manca ancora la firma, ma secondo i bene informati potrebbe arrivare già in settimana. Il fondo Cvc Capital sta per acquisire l’intero capitale del gruppo La Piadineria versando oltre 300 milioni di euro.
Attualmente la società bresciana, la sede è a Montirone, è controllata dal fondo Permira, che a sua volta, nel 2018, aveva preso la quota di maggioranza del gruppo dal fondo Taste of Italy gestito da DeA Capital-De Agostini, staccando un assegno di 250 milioni di euro. Permira studiava la cessione de La Piadineria dalla scorsa estate. Per questo motivo aveva dato il cosiddetto «mandato esplorativo» alle banche d’affari Mediobanca e Rothschild.
Il punto
La cessione a Cvc Capital avverrebbe pochi giorni dopo l’annuncio del raggiungimento di una delle tappe più importanti del piano di sviluppo del gruppo di Montirone, ossia l’apertura del 400esimo ristorante (una sessantina solo nell’ultimo anno): gran parte si trovano in Italia e a essi si aggiungono i cinque già attivi nel territorio francese. Secondo fonti finanziarie, l’acquisto del 100% della società da parte di Cvc Capital dovrebbe avvenire a un valore di circa 300 milioni di euro, con una plusvalenza di una cinquantina di milioni rispetto a quanto pagato da Permira in origine.
Cvc Capital è un operatore internazionale che spazia dall’industria alla farmaceutica fino al retail, con il controllo su oltre 100 imprese in tutto il mondo. In ambito retail, il fondo Cvc possiede un colosso come Authentic Brands Group (40 marchi tra cui Juicy Couture, Reebok, Quiksilver), le profumerie Douglas, il tè Lipton e il polo di convenience store polacchi Zabka.
Un «curriculum» che ben si sposa con le ambizioni fin qui palesate dal management de La Piadineria. «Vogliamo diventare la più grande catena della ristorazione veloce», non hanno mai nascosto da Montirone fissando l’obiettivo dei mille ristoranti entro il 2032, senza mai trascurare la sostenibilità economica di questo progetto. Anzi. Nel 2015, quando DeA Capital comprò la maggioranza delle quote, la società bresciana fatturava quasi 20 milioni di euro: oggi il suo giro d’affari è esponenzialmente aumentato e le stime per il 2023 si avvicinano ai 200 milioni di euro.
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