Economia

La pausa caffè? Si fa sempre più alla macchinetta

L'Italia ha il primato europeo sia per il numero di distributori automatici installati, sia per la quantità di macchine prodotte
AA

Dal caffè agli snack, dalle bevande ai pasti pronti, il made in Italy è una eccellenza anche sul fronte dei distributori automatici per la vendita di prodotti alimentari, e con un doppio primato europeo: per numero di macchine in funzione (dagli uffici a scuole, ospedali, aeroporti, stazioni: sono oltre 800mila) e per macchine prodotte, con un cuore nell'industrie meccaniche delle aree Bergamo e Vicenza con un vero e proprio colosso bresciano, Ovdamatic.

È complessivamente un mercato che in Italia vale 3,4 miliardi, con 30mila addetti: il quarto per volumi a livello europeo dopo Germania, Inghilterra e Francia. I dati emergono da uno studio di Accenture per Confida (l'associazione di categoria dell'intera filiera della distribuzione automatica): nel 2015 quota 3,4 miliardi è stata raggiunta con una crescita del 3,1%, tra vending (per 1,8 miliardi) e «ocs» (il mercato delle capsule e cialde). 

Il mercato della fabbricazione di «vending machine» vale circa 500 milioni (escluso il settore delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti) di cui il 70% è esportato all'estero; c'è poi il mercato dei sistemi di pagamento (31 milioni) e quello degli accessori: bicchierini (42milioni), palette (30 milioni di euro) e filtri (7,6 milioni). Il caffè, indica il rapporto di Accenture - è ancora il prodotto più consumato alle macchine da vending (54,8% del totale), poi le bevande fredde (19,6%; in aumento in particolare i succhi di frutta, +4% nell'ultimo anno). 

Si vendono anche più snack (+1,1%) salati e dolci (grissini, taralli, frutta secca, prodotti da forno, biscotti, cioccolato). E crescono i prodotti freschi (+7,2%) tra panini e pasti pronti (+18,8%). Ed è un mercato pronto alla sfida di industria 4.0: «Si parla oggi di smart vending: distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell'assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati della macchina con dati esterni (es. temperatura, numero di dipendenti dell'azienda ecc), comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze. Le smart vending machine secondo i dati dell'Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia