Economia

L’«Idea calda» della Ori Martin piace molto agli americani

Il Wall Street Journal promuove il modello di sistema bresciano e di economia circolare
IL WSJ PROMUOVE LA ORI MARTIN
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Italia eccellenza nell’economia circolare (secondo Fondazione Symbola, con 307 tonnellate di materia prima per ogni milione di euro prodotto, il Paese è al secondo posto tra le nazioni dell’Ue per uso efficiente di materia prima impiegata) con una performance nazionale alla quale ha contribuito una importante componente bresciana di cui si è recentemente occupata la stampa americana, raccontando di tre imprese della provincia e una di Varese coese nel progetto, innovative nell’esprimerlo, competitive nei rispettivi ambiti operativi.

Dopo il quotidiano londinese The Guardian, che in autunno aveva ripreso le preoccupazioni sulla frenata dell’industria bresciana espresse dal presidente di AIB Giuseppe Pasini, l’interesse dei media stranieri questa volta arriva dagli Stati Uniti dove, sul sito del Wall Street Journal, è stato recentemente presentato un modello di sistema tra imprese del territorio (che ha visto collaborare Turboden, Tenova, Ori Martin e A2A) e di economia circolare.

La versione online del WSJ, quotidiano economico che esce ogni mattina dal 1889, racconta in dettaglio e con apprezzamento la partnership che ha visto Brescia fare sistema: Turboden e Tenova che hanno realizzato un impianto installato in Ori Martin, finalizzato (grazie ad un importante investimento) al recupero del vapore prodotto dal processo di lavorazione del gruppo siderurgico che lo cede a sua volta ad A2A, che d’inverno lo immette nella rete del teleriscaldamento cittadino e d’estate in quella dell’energia elettrica riducendo conseguentemente l’uso di combustibili fossili.

Con il titolo «Un'idea calda e un sogno condiviso: recuperare calore disperso» il WSJ nell’articolo su Brescia (geograficamente collocata come «northern italian city of 200,000» delinea le caratteristiche delle tre aziende bresciane, descrive il percorso tecnico seguito - illustrando il cuore dell’idea che è Turboden’s Organic Rankine Cycle, o Orc, grazie al quale la società del gruppo Mitsubishi consente da marzo 2016 al vapore recuperato nel processo produttivo di Ori Martin di generare calore o energia - ne evidenza le molte potenziali applicazioni e soprattutto la positiva ricaduta ambientale.

Nell’articolo inoltre una grafica illustra con semplicità e chiarezza le componenti dell’impianto, sottolineando come progetti analoghi a quello di Brescia stiano «guadagnando terreno in Europa. In Danimarca metà dell’energia è generata dal recupero del calore, in Finlandia si è il 39%, in Russia al 31% con conseguenti riduzioni delle emissioni globali», ricordando come la tecnologia pilota di Turboden installata in Ori Martin combaci con il progetto Pitagora dell’Ue, soprattutto là dove invita a risparmiare energie primarie.

WSJ conclude ricordando come il processo di Turboden Orc sia nato nel 1980 « ma - ricorda nell’articolo il professor Mario Gaia, fondatore della società - avremmo immaginato che 35 anni più tardi avremmo installato diciassette singole turbine» con un potenziale di sviluppo «in tutti in quei paesi in cui operano imprese - conclude su WSJ il ceo di Turboden Paolo Bertuzzi - che hanno bisogno di recuperare calore in eccesso».

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