Economia

L'effetto Covid-19 sull'economia bresciana: le prime proiezioni

Lo studio di Aib e Camera di commercio. Il prof. Fornasini: «Con scelte sbagliati effetti simili alla crisi del 1929»
L'industria bresciana non ha brillato nel 2019 - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'industria bresciana non ha brillato nel 2019 - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per l'Italia, il Covid-19 significherà, dal punto di vista economico, una pesante recessione, con il Pil che nel 2020 «potrebbe ridursi di oltre 3 punti percentuali (anche se ogni valutazione a oggi è prematura), e con il concreto rischio che interi comparti dell'industria nazionale vengano pesantemente ridimensionati dalla terza recessione negli ultimi dodici anni». Lo rileva l'Osservatorio congiunturale quadrimestrale promosso da Associazione Industriale Bresciana e Camera di Commercio di Brescia.

La diffusione in tutto il mondo di Covid-19 si «inserisce - evidenzia l'Osservatorio - in una situazione economica globale in rallentamento, e ha velocemente annullato le previsioni per il 2020. L'anno in corso si caratterizzerà quindi per una recessione globale». L'entità di tale recessione, ancora ignota, dipenderà da numerosi fattori. Secondo i numeri disponibili, si prefigura quindi una «recessione anomala - conclude l'analisi - rispetto a quelle sperimentate nel passato».

Se i governi dovessero calcolare o scegliere male le proprie manovre il rischio è quello di avere uno «scenario che richiama il 1929, quando il dissesto economico-finanziario durò per anni». Così Achille Fornasini, docente dell'Università di Brescia commenta i dati di Aib e Camera di commercio. «Tra i principali effetti della pandemia da Covid-19 - aggiunge - figurano tassi d'interesse azzerati e tracolli repentini dei mercati analoghi a quelli delle più importanti crisi finanziarie».

Escludendo un prossimo rapido recupero, restano due scenari possibili: il primo prevede una recessione connotata da una profonda discesa e un lungo periodo di ripresa, a sua volta seguito, come nel 2008, da un recupero robusto. L'altro scenario, il peggiore, richiama il 1929, quando il dissesto economico-finanziario durò per anni. «Quest'ultimo scenario - conclude Fornasini - è immaginabile solo se i governi dovessero calcolare e scegliere male le proprie manovre».

L'Osservatorio congiunturale quadrimestrale promosso da Aib e Camera di Commercio rileva anche che la situazione a Brescia è «altrettanto preoccupante: la provincia è reduce da un 2019 poco brillante, con l'attività produttiva che, trimestre dopo trimestre, ha intensificato la sua frenata, poi divenuta caduta». L'export ha registrato il primo segno «meno» dal 2016: pesa la contrazione delle vendite di prodotti metalmeccanici in Germania. In relazione al coronavirus, da un punto di vista temporale le prime «realtà a essere colpite, sebbene indirettamente, sono state quelle - rileva la ricerca - che detenevano rapporti con la Cina. Successivamente, con la diffusione dell'epidemia nel nord Italia e l'entrata in vigore di norme restrittive, le problematiche si sono estese con rapidità». Il primo trimestre 2020 si caratterizzerà quindi, verosimilmente, per un significativo calo della produzione, che risulterebbe tuttavia concentrato perlopiù nel mese di marzo.

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