Economia

Kkr, fondo Usa da 400 miliardi lancia la scalata a Tim

Convocato un cda d'urgenza per questo pomeriggio. Il Governo potrebbe esercitare la «golden power», Vivendi nega una controscalata
Luigi Gubitosi, attuale amministratore delegato di Tim - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Luigi Gubitosi, attuale amministratore delegato di Tim - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Tim ha convocato per oggi un consiglio di amministrazione straordinario. Sul tavolo - secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera - vi sarebbe la manifestazione di interesse avanzata da fondo statunitense Kkr per l'acquisto dell'intero gruppo. Fonti della società interpellate in merito confermano la convocazione del consiglio per oggi, senza fornire indicazioni sui contenuti della riunione. La riunione del consiglio è prevista nel pomeriggio. 

Il fondo Usa è già azionista di FiberCop, la società in cui Tim ha spostato l'ultimo miglio della rete telefonica, ma ora punterebbe all'acquisizione dell'intero gruppo e, secondo quanto riporta il Corsera, sarebbe disponibile a lanciare un'offerta pubblica sull'intero capitale del gruppo, anche grazie al fatto che le azioni sono al momento ai minimi storici. Venerdì a Piazza Affari, nonostante la chiusura in controtendenza con un aumento del 3,65%, l'azione veniva quotata a 0,3465 euro

«Nessuna Opa da Vivendi»

Nessun commento viene ora dall'altro azionista straniero di riferimento nella società di telecomunicazioni, vale a dire la francese Vivendi, che casomai «nega fermamente di aver avuto discussioni con qualsiasi fondo, e più specificamente, con Cvc» per una eventuale offerta pubblica di acquisto su Tim, in risposta alla proposta di Kkr. Poco dopo la diffusione della notizia della possibile Opa di Kkr, infatti, è circolata voce che la media company francese, primo azionista di Tim, con il 24% circa del capitale, stesse lavorando ad una controscalata difensiva. «Vivendi ribadisce la propria disponibilità e volontà a collaborare con le autorità e le istituzioni pubbliche italiane per il successo a lungo termine di Tim».

Massimo riserbo dal Governo

Attraverso i cuoi canali diplomatici - scrive il quotidiano - Kkr avrebbe sondato nei giorni scorsi il governo, dal quale non sarebbero arrivate indicazioni, come di consueto, essendo Tim una società privata quotata. Va comunque ricordato che il governo ha la possibilità di utilizzare il «golden power» a tutela della rete considerato un asset strategico per la sicurezza nazionale, inclusa la rete internazionale di Sparkle.

«È ipotizzabile - scrive il Corsera - che in caso di un'Opa il governo metta dei paletti a difesa della rete, tanto per la parte contenuta in FiberCop quanto per la cosiddetta "rete primaria" rimasta a Tim». Al momento però dall'esecutivo non giunge alcun intervento formale. Anzi: «Non commentiamo, massimo riserbo su tutta la vicenda». Questa la sola reazione che giunge all'Ansa da fonti del Mise in merito al dossier Tim.

Acque agitate in Tim

La manifestazione di interesse arriva in un momento sicuramente caldo per Tim. Il presidente di Tim, Salvatore Rossi, aveva già convocato un Cda del gruppo telefonico per venerdì prossimo dopo che undici consiglieri, tra i quali in particolare i rappresentanti espressi da Vivendì, avevano firmato una lettera dai toni aspri, dove si parla di sfiducia e preoccupazione chiedendo con urgenza un cda straordinario per discutere di governance e dello stato di deterioramento dei conti aziendali. Oltre agli 11 consiglieri anche il collegio sindacale avrebbe scritto una lettera separata al presidente esprimendo preoccupazione per l'andamento dei conti.

Nel mirino, in particolare la gestione da parte dell'amministratore delegato Luigi Gubitosi, dopo la diffusione dei risultati dell'ultimo trimestre considerati non positivi, anche perché l'accordo con Dazn per portare la seria A su Tim Vision non ha portato i numeri attesi. Un contesto che ha portato anche all'abbassamento del rating sul lungo termine di Telecom Italia da BB a BB+, con un outlook sul futuro «stabile».

Kkr, fondo da 400 miliardi

Il fondo americano Kkr è una società globale di investimenti che offre soluzioni gestionali in ambito assicurativo, patrimoniale alternativo e dei mercati di capitali. Non è un fondo considerato speculativo: l'obiettivo dichiarato è infatti quello di generare interessanti ritorni sugli investimenti grazie a un approccio prudente e disciplinato agli investimenti, richiamando collaboratori di livello mondiale e supportando la crescita delle società nel suo portafoglio e delle comunità.

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Kkr sponsorizza fondi di investimento mirati ai segmenti del private equity, creditizio e immobiliare, e opera con partner strategici attivi nella gestione dei fondi speculativi. Fondato nel 1976 come Kohlberg Kravis Roberts & Co, dal 2010 è quotato alla Borsa di New York ed è cresciuto in diversi settori, dalle infrastrutture al real estate,  all'immobiliare agli hedge funds l'azienda, completando 280 investimenti di private equity in società in portafoglio con quasi mezzo miliardo di valore. Il fondo ha uffici in 21 città in quattro continenti (America, Europa, Asia e Medio Oriente). Il fondo gestisce asset per 429 miliardi di dollari (quasi 400 miliardi di euro) e ha un portafoglio di 109 società nei propri fondi di private equity che generano circa 244 miliardi di dollari di ricavi annui. Il fondo vanta un team di oltre 1.700 dipendenti, consulenti e senior advisors, compresi circa 550 professionisti di investimenti.

I risultati relativi al terzo trimestre dell'anno hanno evidenziato ricavi superiori alle attese grazie ai proventi dalle venditi nella divisione equity. Lo scorso anno Kkr è entrato in Fibercop a fianco di Tim e Fastweb, con il con 37,5% del capitale. Il fondo Usa è oggetto di rumors che vedono al centro Tim già dall'inizio di novembre. Sull'ipotesi di un'offerta, un portavoce di Tim chiariva il 5 novembre che la società «non prevede una riduzione della quota in Fibercop».

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