Economia

Iveco-Tata, i sindacati bresciani: «Nessun posto di lavoro vada perso»

Dopo la notizia dell’Opa da parte dell’azienda indiana, l’obiettivo è la salvaguardia degli oltre 1.600 addetti di Brescia
La torre Iveco - Foto New Reporter Papetti © www.giornaledibrescia.it
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La preoccupazione è palpabile: i sindacati sono in allerta. Proprio oggi a Roma è fissato un incontro al Ministero per fare il punto sulla cessione di Iveco (ma al tavolo non sarà presente la proprietà). Nel sito di Brescia lavorano oltre 1.600 addetti. Lo stabilimento è fermo per cassa integrazione: la riapertura dei reparti è fissata per il 28 agosto.

Fismic

«Questa è un’operazione di dimensioni enormi, così come alta sarà la nostra attenzione su quello che succederà nelle prossime settimane», commenta a caldo Oreste Guercia, segretario della Fismic Brescia, che oggi parteciperà all’incontro a Roma -. Dobbiamo riconoscere che Tata è tra i primi produttori di veicoli, questo è un punto a favore. Ma vigileremo sull’occupazione, non ci deve essere riduzione di personale. Sugli stabilimenti, non vogliamo chiusure, inoltre la sede del gruppo deve rimanere a Torino. Queste le richieste che avanzeremo oggi a Roma».

Fiom

Operai Iveco - © www.giornaledibrescia.it
Operai Iveco - © www.giornaledibrescia.it

Molto più severo il giudizio di Fiom Cgil Brescia. «Un’operazione avvenuta senza un minimo confronto con le organizzazioni sindacali – dichiara il segretario Antonio Ghirardi –. C’era d’aspettarselo dopo la cessione di altre aziende del gruppo, compresa la nostra Magirus, per la vendita di Iveco era solo questione di tempo. I giochi sono ormai fatti: ci confronteremo con la nuova proprietà: esamineremo il piano industriale. L’obiettivo è la salvaguardia degli oltre 1.600 addetti di Brescia e la continuità di una realtà industriale importantissima per la provincia, per storia e dimensioni per la catena di fornitura. Al Governo chiederemo approfondimenti. Decideremo con le lavoratrici e i lavoratori tutte le necessarie iniziative. Siamo attenti, faremo la nostra parte».

Fim

Esprime forti preoccupazioni anche il segretario della Fim Cisl Brescia. «Giudichiamo negativamente l’operazione con Tata Motors – spiega Stefano Olivari –. Una scelta che allontana un’importante realtà industriale italiana dal suo storico radicamento nazionale. Credo sia indispensabile che venga garantita una significativa presenza italiana nell’azionariato, per tutelare la prospettiva industriale e occupazionale di tutti gli stabilimenti, compreso quello di Brescia. Al Governo chiediamo di intervenire subito, senza indugi. Non si deve limitare a mere dichiarazioni di principio, ma deve attivare tutti gli strumenti legali e istituzionali per preservare la produzione, l’occupazione delle fabbriche ed il valore strategico che hanno i nostri degli stabilimenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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