Economia

Iveco, nel trimestre utile di 42 milioni: preoccupa il nodo chip

Portafoglio ordini record. L’ad Marx: «La guerra tra Russia ed Ucraina porterà svalutazioni per 51 milioni»
Una fabbrica di mezzi Iveco - © www.giornaledibrescia.it
Una fabbrica di mezzi Iveco - © www.giornaledibrescia.it
AA

Iveco Group chiude il trimestre, il primo da quando è un gruppo indipendente dopo la separazione da Cnh Industrial, con risultati positivi, un portafoglio ordini record, anche se sul futuro pesano la carenza di conduttori, il costo delle materie prime e la guerra.

I ricavi consolidati sono pari a 3 miliardi di euro, in aumento del 2% sullo stesso periodo del 2021, con un utile netto adjusted di 42 milioni di euro (60 milioni) e l’ebit adjusted pari a 102 milioni di euro (134 milioni).

Vola il titolo

I risultati superiori alle attese fanno volare il titolo a Piazza Affari con forti acquisti con sospensione in asta di volatilità e balzo del 6% subito dopo la pubblicazione dei conti, anche se a fine giornata l’aumento è solo dello 0,8%. «Chiudiamo il trimestre con una solida performance, principalmente dei veicoli commerciali leggeri e degli autobus, nonostante i continui problemi della catena logistico-produttiva e gli aumenti dei prezzi delle materie prime», commenta l’amministratore delegato Gerrit Marx che prevede per il secondo trimestre «i maggiori impatti per l’intero anno derivanti dalla carenza di componenti». «Continueremo a mantenere un forte controllo sul capitale di funzionamento e sul flusso di cassa. Il difficile contesto attuale - assicura - sta rafforzando ancora la nostra resilienza e determinazione a produrre risultati per tutto il 2022 e oltre».

Il 2022

Iveco Group prevede per il 2022 un ebit adjusted consolidato tra 350 e 370 milioni di euro; ricavi netti delle Attività Industriali da stabili a in aumento del 3% sul 2021; spese generali, amministrative e di vendita delle Attività Industriali inferiori al 6,5% dei ricavi netti; liquidità netta delle Attività Industriali in leggero aumento rispetto a fine 2021. Sono state sospese a causa della guerra le attività sia in Russia sia in Ucraina, ma «non costituiscono una parte significativa del business del Gruppo», anche se la perdita netta di 15 milioni di euro registrata da Iveco Group nel primo trimestre dell’anno «include - spiega Marx - un impatto negativo dopo le tasse di 51 milioni di euro legato alla situazione in Ucraina e Russia, principalmente per la svalutazione di alcune attività, in particolare crediti e rimanenze».

Partnership con Hyundai

Va avanti la collaborazione con Hyundai Motor, dopo la firma del memorandum d’intesa di marzo, «in varie aree di reciproco interesse, dai furgoni commerciali leggeri agli autobus pesanti». «L’accordo con Hyundai non è inserito in nessuna delle nostre stime - spiega il manager -, nè quelle per il 2022, nè quelle nel piano al 2026» presentato nel novembre scorso. «Pensiamo di potervi dare importanti aggiornamenti nella seconda metà di quest'anno», ha aggiunto Marx in relazione ai progressi della collaborazione con il gruppo automobilistico coreano, indicando che il salone di fine settembre sui veicoli commerciali potrebbe essere «una buona finestra» specificando che «non andiamo di fretta» nel raggiungere risultati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia