Intesa e Bper si contendono il primato delle filiali bresciane

Il 2020 sarà certo un anno da ricordare. E non solo per il dramma della pandemia, che, oltre a mietere decine di migliaia di vittime, ha colpito nel cuore il tessuto sociale ed economico del Paese. L’anno che si è da poco chiuso ha salutato una «rivoluzione» nel mondo bancario, il cui apice è stato toccato - dopo una lunga e complessa trattativa – con gli accordi per l’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo.
Una svolta che obbliga a ridisegnare la toponomastica degli istituti di credito nel Bresciano, essendo entrata nella partita anche l’emiliana Bper Banca, che nella nostra provincia ha rilevato ben 93 filiali di Ubi, portando i propri punti operativi dai 7 già presenti ai 100.
Non solo numeri. E non si tratta solo di numeri: gli sportelli, che cambieranno insegna dalla fine di febbraio, sono in molti casi allocati in aree strategiche e presso proprietà immobiliari storiche. Elemento non trascurabile è anche la condivisione dei valori fondanti di Bper e Ubi: simili le origini e affine lo spirito che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, generò iniziative nel campo del credito con al centro la persona.
Il passaggio. Un mood rassicurante per la clientela che in questi giorni sta ricevendo le comunicazioni per l’accesso alle nuove credenziali e le istruzioni operative per rendere il passaggio il più agevole possibile. Gli effetti della trasformazione in corso saranno tangibili lungo il nuovo anno: l’acquisto da Intesa Sanpaolo del pacchetto filiali Ubi interessa, a livello nazionale, 486 sportelli e 134 punti operativi.
Nel Bresciano 727 filiali. Un quadro riepilogativo è tracciato dalla Banca d’Italia, dal cui sito (www.bancaditalia.it) si possono ricostruire i dati inerenti alle succursali bancarie attive in città e provincia. Sono 727, al 31 dicembre, in calo di 30 unità rispetto all’1 gennaio 2019. Fanno la parte del leone naturalmente Intesa Sanpaolo e, appunto, Bper Banca. All’istituto di credito di Torino andranno 56 succursali Ubi bresciane (su un totale di 149 quali risultavano a fine anno) che lo portano a quota 107, nel computo sono compresi diversi mini sportelli e alcuni rapporti di tesoreria.
Novità più significativa è il «balzo» di Bper che – va ricordato – è una realtà con una buona solidità patrimoniale, superiore agli indici indicati dalla Bce e che, con l'incorporazione del ramo di azienda da Intesa, diventerà terzo gruppo bancario nazionale per numero di sportelli e raccolta totale, con una rete diffusa in tutto lo Stivale, centri specialistici per le imprese e il private banking. L’istituto è caratterizzato da un approccio multicanale, che consente di utilizzare i servizi sia con sistemi digitali, tramite telefono, in filiali o aree self con Atm evoluti.
Il mondo Bcc. La classifica di palazzo Koch elenca quindi Bcc di Brescia con 59 sedi operative, seguita immediatamente da Unicredit che ne conta 58, Banca del territorio lombardo con 52, la Popolare di Sondrio con 50 alla pari con Banca Valsabbina, Banco Bpm con 48 e Bcc del Garda a 27, fino a Cassa Padana Banco di credito cooperativo con 23. Un nutrito gruppo di istituti (22) scende con la presenza al di sotto delle 20 filiali, mentre altre 25 società sono rappresentate da una singola sede. Da segnalare la scomparsa di Banca Prossima e Unipol Banca, che sono entrate rispettivamente in Intesa e Bper, le stesse protagoniste delle operazioni che hanno portato ad una rimodulazione della mappa del credito.
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