Economia

Imprese solide e redditizie: periodo positivo per il Franciacorta

Venduti più di 17 milioni di bottiglie, in crescita l’export. Il ruolo strategico del brand
Una cantina nella zona di produzione del Franciacorta -  Foto © www.giornaledibrescia.it
Una cantina nella zona di produzione del Franciacorta - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’ultimo anno esaminato, il 2017, è stato per il Franciacorta caratterizzato da una riduzione significativa dei volumi, a causa di un clima avverso: gli effetti si vedranno nei prossimi anni, anche se la forte contrazione della produzione (in alcune aziende anche superiore al 50%) non influirà sui livelli qualitativi.

In base ai dati disponibili, il numero complessivo di bottiglie vendute nel 2017 è simile a quello dell’anno precedente, ampiamente superiore ai 17 milioni, con la crescita importante delle esportazioni, pari al 14%. I principali mercati si confermano il Giappone (circa il 20% dell’export), la Svizzera, la Germania, gli Stati Uniti e il Regno Unito, quasi tutti in forte progresso.

La situazione economico-finanziaria manifesta segnali positivi sul triennio, anche se il fatturato si sviluppa solo del 3,3% nel 2017 (cresce nel 64% delle imprese), meno dello scorso anno e non permette al valore aggiunto di continuare la sua forte crescita in termini di incidenza sulle vendite: il dato si assesta al 38%, livello certamente di rilievo ma leggermente inferiore al 2015. Questo andamento si riflette sui risultati economici della gestione caratteristica in modo difforme, anche se complessivamente la situazione è da considerarsi stabile. L’Ebitda (margine operativo lordo) scende al 24% dei ricavi, proprio a causa del minore valore aggiunto. Il peso del costo del lavoro e degli ammortamenti si riduce di un punto percentuale, permettendo l’invarianza dei principali indicatori di redditività. L’Ebit (reddito operativo complessivo) cresce in misura simile al fatturato, confermando la redditività delle vendite (Ros) dello scorso anno, superiore al 18% (16% all’inizio del triennio). L’effetto sulla redditività operativa complessiva (Roi) è analogo: l’indice è del 6%, come nel 2016.

Oltre a essere redditizie, le imprese della Franciacorta sono solide, anche se il rapporto di indebitamento complessivo peggiora nel 2017, rimanendo comunque inferiore all'unità. In conclusione, dall’analisi dei bilanci del 2017 si osserva il sostanziale consolidamento della situazione economico-finanziaria del precedente anno, con buona parte degli indicatori stabili, anche se non mancano alcune eccezioni, tra le quali il valore aggiunto: la sua riduzione non è certo significativa ma è importante prestare attenzione a questo dato, perché dove la qualità dei prodotti è un plus riconosciuto (e non si può competere sulle quantità), è importante mantenere un valore aggiunto elevato, segno del riconoscimento esterno dell’esclusività dell’offerta. La rischiosità, sia a livello operativo sia finanziario, è da ritenersi contenuta.

Più volte si è scritto in queste colonne sulla necessità di una politica territoriale innovativa, che dia unitarietà all’eccellenza del vino e alle potenzialità del territorio, in termini di paesaggio, turismo, cultura, storia. Nel 2017 è stato approvato il Ptra, il piano territoriale regionale d’area, che certamente va nella direzione auspicata, anche se gli effetti dipenderanno dai concreti comportamenti attuati: non esiste, infatti, strumento che da solo porti ai miglioramenti attesi. L’evoluzione dell’export è certamente una delle sfide principali, soprattutto in quei mercati dove ancora la penetrazione non è elevata ma le potenzialità alte (ad esempio gli Stati Uniti). Non si tratta tanto di trasmettere la qualità, ben nota ma certamente da consolidare, ma affascinare con storie, sensazioni, emozioni, esperienze: su questo certamente possono influire in modo determinante i nuovi processi di digitalizzazione da una parte e le etichette delle bottiglie dall’altra, che possono diventare «ambasciatrici» del bello. Infine, è fondamentale trasmettere l’unicità del prodotto anche nel mercato interno dove, tuttavia, vi è un’invasione di bollicine da ogni parte d’Italia, dalla qualità non sempre eccelsa, che rende l’obiettivo non certo semplice.

 

 

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