Economia

Impianto Turboden in Egitto: operazione da 21 milioni di euro

La società bresciana fornirà un sistema che genera energia recuperando calore da gas esausti: obiettivo la decarbonizzazione
Una maxi turbina prodotta nello stabilimento bresciano della Turboden - © www.giornaledibrescia.it
Una maxi turbina prodotta nello stabilimento bresciano della Turboden - © www.giornaledibrescia.it
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Turboden è in prima linea per un nuovo green loan (operazione finanziaria legata a parametri ambientali) a supporto dell’export italiano. Grazie a un finanziamento di 21 milioni di euro erogato da Societé Générale a favore della multinazionale Sacyr, e garantito da Sace, la società bresciana esporterà un sistema innovativo per la decarbonizzazione del settore oil&gas che contribuirà alla riduzione di 120mila tonnellate all’anno di CO2 in Egitto, paese che quest’anno ospiterà la Cop27 delle Nazioni Unite.

L’operazione si inserisce in un progetto più ampio relativo all’espansione dell’impianto di compressione del gas di Dahshour, a sud del Cairo, realizzato da Sacyr, responsabile dell’Engineering and procurment, e acquirente della sub fornitura di Turboden, per conto della Egyptian natural gas company (Gasco).

Nel dettaglio, Turboden fornirà un sistema innovativo che recuperando il calore dei gas esausti genererà 192 GWh all’anno di elettricità verde. L’energia generata consentirà quindi di risparmiare ogni anno 65 milioni di metri cubi di gas naturale, evitando l’emissione di 120mila tonnellate di anidride carbonica.

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Per la sua rilevanza, il progetto Dahshour è finanziato dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, che ne monitora annualmente la performance ambientale e sociale nel programma «Green economy transition». «Grazie alla collaborazione con Sace e Société Générale, Turboden ha potuto attuare un innovativo progetto per il cliente Gasco, che guiderà il processo di decarbonizzazione dell’industria oil&gas egiziana e migliorerà la sostenibilità della centrale di compressione del gas di Gasco riducendone drasticamente i consumi di gas naturale», commenta Paolo Bertuzzi, ceo e managing director di Turboden.

La tecnologia Orc del gruppo cittadino, totalmente water-free, consentirà di produrre l’energia elettrica necessaria alla stazione di compressione senza alcuna emissione di CO2. «Per Sacyr - gli fa eco Juan Antonio Marin Rodenas, ceo di Sacyr Fluor - è una sfida entusiasmante guidare questo progetto, che aumenterà del 50% la capacità di compressione del gas dell’impianto di Dahshour grazie all’introduzione di tecnologie all’avanguardia che permettono di recuperare il calore di scarto dalle turbine a gas per generare elettricità ad utilizzo esclusivo dell’impianto».

Non a caso Sacyr si è posizionata tra i leader del settore nei rating internazionali sulle prestazioni Esg come Sustainalytics, Standard & Poor’s e Cdp.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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