Economia

Immobiliare: agenzie pronte mercato fermo

Roversi: il settore al lavoro per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro
Un'immagine simbolica per il mercato immobiliare - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un'immagine simbolica per il mercato immobiliare - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Riapriamo in sicurezza le agenzie immobiliari. Si leva a gran voce la richiesta della Consulta interassociativa nazionale dell’Intermediazione immobiliare, che riunisce le tre organizzazioni sindacali di categoria Anama - Fimaa - Fiaip, per chiedere al governo di collaborare alla definizione di un protocollo di misure precauzionali e di protezione nello svolgimento dell’attività di agenzia immobiliare.

Ciò in virtù dei miglioramenti, in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, e in considerazione di un settore strategico per l’economia: sono quasi 50mila gli agenti immobiliari italiani abilitati che, assieme all’indotto, generano un volume di 100 miliardi l’anno.

Figure oggi in grave difficoltà, vista l’impossibilità di operare, e che svolgono un’importante funzione sociale. Solo nelle prime tre settimane di lockdown sono stati sospesi e in parte annullati oltre 20mila atti e c’è chi stima una perdita nel mercato immobiliare tra i 9 e i 22 miliardi ed una chiusura del 30% delle agenzie, con conseguente disoccupazione e ricorso ad ammortizzatori sociali.

Al presidente del Consiglio si è rivolta anche la rete in franchising SoloAffitti spa (si registrano annualmente nel Paese oltre 1.600.000 nuovi contratti di locazione), per restituire alla comunità la possibilità di usufruire del servizio abitativo. La ripresa, però, è del tutto ipotizzabile. Lo afferma Maurizio Roversi presidente Fiaip Brescia e socio di Duomo Immobiliare: «Il nostro lavoro ci porta a contatto con tantissime persone, ma possiamo prevedere modalità di svolgimento sempre più online e orientate a ridurre al massimo il contatto fisico».

I 180 associati Fiaip bresciani non sono stati con le mani in mano durante la «clausura»: la federazione ha organizzato una serie di webinar formativi, molti dei quali relativi alla riorganizzazione in epoca di pandemia. «Mantenere le distanze; usare mascherine e guanti, igienizzanti per le mani e, negli studi, protezioni in plexiglass al bancone d’ingresso.

Dobbiamo prendere l’abitudine a questa nuova vita - rileva Roversi -. Stiamo pensando di fare le visite di immobili liberi aprendo un po’ prima e permettendo al cliente di entrare da solo, scambiandoci poi via email immagini e documenti. Idem per il sopralluogo del perito, che deve solo scattare qualche foto e verificare le condizioni a livello urbanistico e catastale.

Per gli immobili occupati, chiederemo ai clienti di realizzare filmati anche artigianali, almeno finché dura l’emergenza. La nostra professionalità è importante, ma la salute lo è ancor di più». Il futuro appare incerto, non lo nasconde il presidente Fiaip. La crisi commerciale potrebbe essere «più pesante di quella del 2008. Si riprenderà piano piano e si cercherà di recuperare».

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