Immatricolazioni in crisi: a Brescia vendute 10mila auto in meno

Ripresa illusoria per il mercato dell’auto che in provincia di Brescia risale sul 2020 facendo segnare 27.107 immatricolazioni con un aumento delle vendite di 497 unità, anche se il confronto (reale) va fatto con il 2019, ovvero prima del Covid quando a Brescia le immatricolazioni erano state 37.441, ultima di tre annate buone seppur in flessione su ancor più soddisfacenti esercizi come il 2018 (38.187 immatricolazioni) e 2017 quando le concessionarie bresciane sfiorarono con 39.646 aiuto vendute le quarantamila nuove immatricolazioni.
Dicembre 2021 ha chiuso male l’anno lasciando sui piazzali 470 macchine: il mese scorso le immatricolazioni sono state infatti 1.581 contro le 2.051 del mese di novembre.
Il mercato nazionale e europeo
Non meglio le rilevazioni effettuate sul mercato nazionale nel suo complesso, chiuso con un crollo delle immatricolazioni. Con dicembre, che presenta in Italia 86.679 immatricolazioni (-27,5% rispetto a dicembre 2020), il numero di auto nuove vendute in dodici mesi si arresta a 1.457.952 unità, con un leggero aumento di 76.000 auto sul 2020 (+5,5%), ma anche con ben 460.000 auto nn immatricolate rispetto al 2019 (-24%). Il dato del 2021, inferiore rispetto alle previsioni formulate durante l’anno, è stato influenzato da una politica di sostegni intermittenti oltre che dalle aspettative disattese dei consumatori per l’assenza di incentivi nella manovra economica del Governo approvata in Parlamento.
Ben diversa la situazione nel resto d’Europa dove sono stati decisi piani di incentivazione varati in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, mentre l’Italia pur essendo tra i maggiori mercati è l’unico a non aver previsto alcuna risorsa per l’auto. Per il solo 2022 fra Pnrr e Leggi di Bilancio la Germania ha stanziato 2.100 milioni di euro, la Francia 1.245 e la Spagna 619 milioni di euro.
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Le preoccupazioni
Con queste prospettive Brescia è preoccupata due volte: una con i concessionari, terminale finale sul mercato, i cui conti avranno un aiuto dal mercato dell'usato; la seconda con l'automotive e tutto quanto gli sta attorno che sollecita interventi di accompagnamento verso la riconversione di una parte dell’indotto auto. Qualcosa insomma di simile a quanto accadde con gli incentivi degli anni Ottanta anche se Bruxelles già una volta ha fatto sapere che non ci sarà un «Piano Davignon» per l’industria dell’auto come vi fu nel 1981 per l’acciaio. Staremo a vedere.
Fiat ridens
Fiat rimane al primo posto per immatricolazioni in provincia anche in dicembre con 243 auto vendute (primato che si è ripetuto pertutti e dodici i mesi del 2021) più 56 Lancia, seguono Volkswagen (151) e Toyota (129), quindi Chrysler-Jeep e Dodge con 76. Le case straniere continuano a occupare nella graduatoria provinciale posizioni importanti: quelle tedesche con Audi (53 immatricolazioni), Bmw (64), Opel (50), Mercedes (61) e - come detto - Volkswagen; quelle francesi con Citroen (54), Peugeot (53), Renault (71); per quelle inglesi un’immatricolazione in dicembre con Jaguar, 13 con Land Rover, 59 mini sono uscite dagli stabilimenti di Oxford; quanto alle giapponesi 4 Honda immatricolate il mese scorso, 14 Mazda, Mitsubishi, 19 Nissan, 20 Suzuki e 129 Toyota e Lexus. 19 le Tesla vendute.
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