Il sistema Vi.Te.: monitorare i vitigni con la tecnologia 4.0

Nell’agricoltura il concetto di sostenibilità è tutto tranne che nuovo. Ma per raggiungerla nell’accezione più piena e moderna del termine contemporaneo, dove con essa si intendono non solo quella ambientale ma anche economica e sociale, il comparto deve usare la leva dell’innovazione. Ciò ha spinto alcuni importanti attori del territorio, Coldiretti Brescia, Condifesa Lombardia Nord-Est, Fasternet, InnexHub, Cobo, Csmt e A2A Smart city, a dare vita al progetto Around the ground, volto proprio ad aumentare la sostenibilità del modello agricolo italiano.
E la prima parte del percorso nato nel 2019 è stata svelata. Vi.Te 4.0 è l’innovativo sistema di monitoraggio dei vitigni «ideato per trasportare le tecnologie 4.0 tipiche dell’industria in agricoltura» spiega Anna Frascarolo del team Project funding del Csmt (il polo tecnologico ha coordinato il progetto).
Sotto la lente. Grazie ad un finanziamento giunto dal Gal Garda e Colli mantovani, che a sua volta ha beneficiato del Programma di sviluppo rurale della Regione finanziato con soldi europei, sono stati sensorizzati i campi e i mezzi agricoli di tre aziende, Perla del Garda, Uberti e Averoldi Francesco, rappresentative di altrettanti luoghi simbolo della produzione vitivinicola bresciana: Lugana, Franciacorta e Valtenesi. I dati provenienti dalle stazioni meteo, dai sensori di temperatura e umidità del terreno e di bagnatura del fogliame, nonché quelli che monitorano l’utilizzo dei mezzi, vengono raccolti tramite l’infrastruttura LoraWan sviluppata da A2A Smart city (una rete radio che garantisce grande stabilità), per poi essere trasferiti «sia all’operatore che opera direttamente nei campi» spiega Gino Mainardi di Cobo group, sia ai database a disposizione delle aziende. Grazie a queste informazioni «è possibile gestire le tanti variabili che caratterizzano il settore agricolo, siano quelle meteorologiche, biologiche o umane - sottolinea Stefano Toninelli di Condifesa, organizzazione alla quale è stato affidato il ruolo di sviluppo agronomico di Around the ground -. Si è deciso proprio per questo di partire dalle viticulture, le più esposte alle variabili ma al contempo anche le più avanzate tecnologicamente all'interno del comparto».
I benefici. I vantaggi di questo sistema sono enormi. Si pensi per esempio ai fitosanitari, il cui utilizzo può essere calibrato sulla base delle informazioni ricevute con conseguente riduzione dell’impatto ambientale, così come più banalmente all’abbattimento delle emissioni derivanti dall’utilizzo di trattori, il cui utilizzo è costantemente monitorato. Ed ora che il progetto pilota di Around the ground è giunto a conclusione, con la presentazioni ufficiale ieri nelle sale del la Perla del Garda, l’obiettivo è quello di estendere l’utilizzo del sistema prima ad altre aziende produttrici di vino «poi a tutte le imprese agricole della nostra Provincia» l’augurio del direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano. Così come per le industrie, l’innovazione sostenibile sostenuta dalle tecnologie mira perciò a creare quella che viene definita Smart agriculture. Solo così il comparto agricolo, bresciano e italiano, può rilanciarsi in termini di competitività e attrattività, producendo in modo scientifico, pulito, redditizio e sostenibile dal punto di vista ambientale.
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