Economia

Il meccanotessile riparte: la galassia Lonati torna a correre

Il 2021 a livelli pre-Covid. Nel 2020 forte contrazione del fatturato consolidato e perdita di 13,8 milioni
Ettore Lonati alla guida del gruppo Lonati
Ettore Lonati alla guida del gruppo Lonati
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Quello dei Lonati è un primato che difficilmente potrà essere scalfito nel meccanotessile. Le macchine del gruppo coprono la quasi totalità della produzione mondiale di calze da donna; circa il 60% della produzione di calze uomo e bambino; addirittura il 90% della produzione di abbigliamento sportivo e seamless; infine il 60% della produzione di maglieria tradizionale. Una galassia complessa e sinergica che si estende dalla progettazione e realizzazione di hardware e software (per macchine tessili e non solo) attraverso Dinema, fino alla Tecnopea, che fa macchine automatiche per la stiratura e l’imballaggio di calze. Un mercato che nel 2020 ha risentito pesantemente della pandemia, ma che in questi primi mesi del 2021 ha vissuto una straordinaria ripresa, con ordinativi internazionali che fanno prevedere una chiusura sopra i livelli pre-Covid.

Il core business dei Lonati resta il meccanotessile, principalmente con i prodotti Lonati e Santoni (marchi Lonati, Matec, Santoni e Sangiacomo) e la partecipata Tecnopea srl. Strettamente connessa al meccanotessile c’è l’elettronica, con i software della Dinema. Ma il gruppo è attivo nell’immobiliare, attraverso la controllata Immobiliare Tre Stelle srl (immobili uso abitativo) e la Morgante srl, che si occupa di locazioni di immobili per ufficio; e la Sviluppo 74, immobili a uso turistico. Nel siderurgico, con la partecipazione al 50% in Siderurgica Investimenti che controlla Alfa Acciai; nel commerciale con Locate District, società dedicata al progetto Outlet Scalo Milano; nell’agroalimentare attraverso la controllata Cascina Sei Ore srl e la Valtidone Salumi spa; infine le attività socio-assistenziali de la Vittoria srl società che dal 2013 gestisce centri sanitari.

Il bilancio consolidato 2020 del gruppo Lonati si è chiuso con una perdita di 13,8 milioni di euro dopo ammortamenti e accantonamenti di 22,1 milioni (nel 2019 l’esercizio si era chiuso con un utile di 7,2 milioni). Nel conto economico si rilevano rettifiche di valore delle attività per 8,8 milioni dovute al risultato negativo di Siderurgica Investimenti di 20,2 milioni. In contrazione il fatturato passato dai 237,2 milioni del 2019 ai 206,8 milioni del 2020. Il Mol, margine operativo lordo, (l’utile al lordo di ammortamenti, svalutazioni, interessi e tasse) resta ancora un valore numericamente importante ed è pari a 20,4 milioni e si confronta con i 30,4 milioni del 2019. Mentre è in miglioramento la posizione finanziaria netta del gruppo nonostante il difficile contesto.

Nella galassia meccanotessile, in controtendenza i risultati della partecipata Santoni, che vede una crescita del fatturato ed un buon risultato di esercizio. Incremento dei volumi anche per le realtà legate all’agroalimentare. Soffrono invece i conti di Locate Discrict, che gestendo l’outlet di Milano subisce le forzate chiusure dei lockdown sanitari. «Durante l’esercizio - spiega il presidente Ettore Lonati - le aziende del gruppo, ad eccezione di quelle che operano nell’agroalimentare, hanno fermato l’attività produttiva e molte di queste hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Non abbiamo sospeso il pagamento ai nostri fornitori ed abbiamo regolarmente effettuato il pagamento delle spettanze ai dipendenti».

 

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