Il costruttore non paga, i fornitori sono al collasso

Il costruttore non paga e le imprese fornitrici sono al collasso. Nel nostro Paese quello degli insoluti è un vero e proprio dramma con il quale, prima o poi, ogni piccola azienda artigiana si deve purtroppo confrontare. Ed in tempi di crisi il rischio è quello di chiudere e perdere altri posti di lavoro. Sono almeno tre le piccole aziende bresciane coinvolte nel giallo dei pagamenti dei lavori per la costruzione del centro commerciale Tiare di Villesse (in provincia di Gorizia), legato al negozio Ikea. Un’opera costata 200 milioni e inaugurata lo scorso dicembre da Inter Ikea Centre Group, società del colosso svedese che realizza grandi shopping centre.
Inter Ikea Centre Group è anche società che ha presentato nei mesi scorsi il progetto per la realizzazione del nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere a Roncadelle, davanti al negozio Ikea. Progetto per ora bloccato su ricorso al Consiglio di Stato depositato nelle scorse settimane da Le Rondinelle e da Auchan.
Sabato mattina a Villesse è in programma una manifestazione di protesta dei titolari di una ventina di piccole aziende artigiane (con al seguito i loro dipendenti) che lamentano il mancato pagamento delle spettanze per i lavori di costruzione del centro di Villesse. E tra questi ci saranno anche gli imprenditori Emil Togni e Paolo Bonelli, titolari della Clima 2000 srl di Botticino, una pmi specializzata nella realizzazione di impianti antincendio e idraulici per grandi aziende e negozi. «Sono almeno una ventina le aziende che aspettano ancora di essere saldate tra queste ci sono anche alcune realtà bresciane - spiega Emil Togni -. C’è ad esempio l’edile Imr di Castrezzato; la Simpat srl di via Orzinuovi a Brescia che si occupa di impianti elettrici. Da sola la Clima 2000 vanta un credito di oltre 500mila euro. Per noi il mancato pagamento è stata è stata una mazzata dalla quale è difficile riprendersi».
Inter Ikea Centre Group, che ha sede a Carugate, respinge ogni addebito e fa sapere che tutto è stato da lei pagato. «Abbiamo onorato il contratto, i pagamenti sono sempre stati effettuati in favore di Arco, direttamente o attraverso lo strumento della delegazione passiva» si legge in una nota. Respinge ogni addebito anche la Arco Immobiliare, società che ha sede a Brescia, in via Della Bornata, che aveva un contratto di appalto «chiavi in mano» per il centro commerciale. Nei giorni scorsi il legale della Arco ha fatto sapere di «non avere responsabilità alcuna per il mancato pagamento», la colpa sarebbe invece di «alcuni sub fornitori pagati con il metodo della delegazione passiva e che a loro volta non avrebbero pagato altri sub fornitori».
Il giallo, se così potremmo chiamarlo, si sposta quindi sui sub fornitori: tra questi anche la Tradelek Impianti Tecnologici srl di Castiglione delle Stiviere (da noi interpellati telefonicamente non hanno voluto commentare). Su questa azienda il legale della Clima 2000 srl (l’avvocato milanese Laura Latini) ha ottenuto nei giorni scorsi dal Tribunale di Brescia l’esecuzione di un decreto ingiuntivo. «Ci stiamo muovendo con cautela, ma daremo battaglia per recuperare almeno parte del nostro credito - spiega Emil Togni -. La nostra società aveva fino allo scorso anno una quindicina di dipendenti, ora sono rimasti in tre. Abbiamo rateizzato il pagamento degli stipendi e contattato i fornitori per spiegare la situazione. C’è chi è messo peggio di noi, un mancato pagamento, in un momento come questo non ci voleva proprio».
Roberto Ragazzi
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