Economia

Il Consorzio Franciacorta: «Entusiasmante ritrovarsi al Vinitaly»

Secondo il presidente Silvano Brescianini l'elemento fondamentale è stata la riscoperta del contatto e delle relazioni con le persone
In fiera erano presenti 88mila operatori
In fiera erano presenti 88mila operatori
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Vinitaly 2022 è stata per il Consorzio Franciacorta un’edizione che ha portato aria di festa. Tutti i consorziati presenti a Verona hanno chiuso la 54esima edizione soddisfatti e finalmente con il sorriso. Nonostante tutto.

Nessuno di loro - infatti - poteva dimenticare il momento di guerra che si vive con lo scontro russo-ucraino; ma a Verona si sono vissuti quattro giorni intensi, che hanno segnato la ripartenza della normalità di un settore che registra performance da Formula 1. Ed effettivamente il Franciacorta è una eccellenza del vino di qualità che Vinitaly 2022 ha nuovamente celebrato con gli stand delle cantine presenti sempre molto affollate e tra i più gettonati. Di sicuro lo spazio Lombardia ha riscosso un grande successo di operatori e di pubblico.

In questo senso va rimarcato il ruolo chiave e la lungimiranza dimostrata dai consorzi di tutela delle eccellenze vitivinicole bresciane che, come nel caso del Franciacorta, hanno fortemente creduto in questa edizione di Vinitaly 2022. «È andata molto bene ed è stata entusiasmante - commenta con evidente soddisfazione Silvano Brescianini presidente del Consorzio di Tutela del Franciacorta - perché si è riscoperto il contatto e le relazioni tra le persone: che è fattore prioritario ed importante per il mondo del vino. Inoltre abbiamo trovato operatori con una presenza qualificata molto alta. Soprattutto tra gli stranieri. Segno che in questi due anni c’è stato una ulteriore crescita culturale nell’apprezzare il vino. Non c’è stato affollamento e ciò ha consentito alle nostre cantine di intrattenere relazioni commerciali molto interessanti».

Tanto più che il Franciacorta ha chiuso il 2021 con il botto superando il record delle 20 milioni di bottiglie vendute con una quota superiore al 10 per cento esportata in paesi come Svizzera, Stati Uniti e Giappone. «Certo - evidenzia Brescianini - sullo sfondo resta ancora una pandemia che non è finita e un conflitto armato che ci preoccupa e spaventa e che ci auguriamo possa terminare il prima possibile. Però ripartire da Vinitaly ci dà la gioia e la positività di guardare avanti, perché oggi il nostro settore va bene e potrà andare ancora meglio finché si respira aria di festa come è stato a Verona in questi giorni e penso che le nostre cantine associate avranno ancora molte soddisfazioni da cogliere dal mercato che apprezza la nostra qualità».

Parole a cui fanno eco quelle di Massimo Tuzzi, amministratore delegato di Holding Terra Moretti: «È andata straordinariamente bene, siamo molto contenti. Abbiamo preparato molto bene la fiera prima di arrivarci, quindi gli appuntamenti sono stati cadenzati e ben gestiti. C’è stata buona presenza di stranieri, e devo dire che dopo questi due anni, che ci hanno imposto di ragionare in modo diverso e di apprezzare in modo diverso la possibilità di stare assieme anche durante il lavoro e quindi anche durante la fiera, abbiamo vissuto Vinitaly in modo più intenso e senza dare per scontato ciò che davamo per scontato fino al 2019. Questo per me è stato molto interessante e ci ha permesso di vivere la fiera più intensamente» .

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