Economia

Il Cavaliere Dallera riceve da Mattarella l’onorificenza

Riconoscimento al co-fondatore di Cromodora e Past President Aib. «Lo dedico ai miei genitori, che mi hanno insegnato il valore del sacrificio»
Ieri a Roma. A sinistra Dallera, accanto a Di Maio e il presidente Mattarella - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ieri a Roma. A sinistra Dallera, accanto a Di Maio e il presidente Mattarella - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un riconoscimento sì personale, ma che di riflesso rende lustro all’intera provincia bresciana. La nomina a Cavaliere del Lavoro di Giancarlo Dallera, annunciata il primo giugno e ufficializzata ieri al Quirinale dalla consegna dell’onorificenza dell’ordine «Al merito del lavoro» da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha infatti questo doppio aspetto.

Da un lato rende merito alla lunga carriera di un imprenditore, presidente esecutivo della Cromodora Wheels di Ghedi e già alla guida dell’Associazione industriale bresciana dal 2009 al 2013, ma dall’altro celebra anche un territorio che di questa lungimiranza ha giovato e continua a giovarsi.

Dallera, insignito ieri del Cavalierato insieme ad altri 25 personaggi di spicco dell’economia italiana, è il 37esimo bresciano ad aver la prestigiosa onorificenza. «Dedico questa nomina ai miei genitori, che mi hanno insegnato il valore del sacrificio, della dedizione al lavoro, dell’attenzione alla famiglia e del rispetto di tutti - le parole pronunciate da Giancarlo Dallera il giorno della nomina -. Non posso escludere dalla dedica i miei maestri e tutte le persone che, senza distinzione di ruolo operativo, in più di cinquant’anni mi hanno affiancato».

Nel corso della cerimonia al Quirinale il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto sottolineare come «il lavoro resta la vera priorità, la bussola di ogni nostro sforzo... Per questo l’impegno degli imprenditori a rendere più forti le loro aziende, a investire, a cercare nuovi mercati, a innovare, a migliorare la qualità dentro e fuori la fabbrica e l’impatto con l’ambiente esterno è altamente prezioso. Esiste il proficuo confronto tra idee diverse, c'è il contrasto di interessi, ma nessuno deve perdere di vista l'interesse comune, nè tanto meno, il domani di chi verrà dopo di noi».

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