Economia

I primi 120 anni di Bonomi Group, da Faidana al mondo

Tutto ha inizio nel 1901 dall’allora ventenne Tobia. Ora un libro ripercorre la storia delle Rubinetterie
Al centro Carlo e Aldo Bonomi con i figli
Al centro Carlo e Aldo Bonomi con i figli
AA

«Fino a qui, grazie anche a chi ci ha preceduto, siamo arrivati io e mio fratello Carlo. Il nostro compito ora è quello di accompagnare alla completa maturità chi ci seguirà». E chi seguirà Aldo e Carlo Bonomi, dopo i primi 120 anni del gruppo, sono Marta, Monica e Mario figli di Aldo e Alessandra e Massimo figli di Carlo.

Vita lunga quella di Bonomi Group raccontata in un libro di prossima pubblicazione dal titolo «Storia di un gruppo unito alla passione» in cui le immagini di Maurizio Galimberti (grande fotografo che in precedenza ha lavorato per Kerakoll, Milan Calcio, Illycaffè, Nokia, Fiat, Lancia, Expo 2015) raccontano ciò che si fa e ciò che è stato fatto in Bonomi, utilizzando la tecnica della scomposizione e ricomposizione dell’immagine in mosaici per ricreare la stessa, reinterpretandola.

La storia

Quella del gruppo di Lumezzane è una storia lineare che inizia a Faidana di Lumezzane, dove i Bonomi giunsero tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento anche se occorrerà arrivare al 1901 quando, in località Albarinto, il ventenne Tobia Bonomi aprirà una fucina da cui tutto ha inizio. Stagioni di fatica, ore di lavoro mai contate, ogni pezzo frutto di idee, impegno e poi gambe in spalla per andare a venderlo su mercati che oggi per il Gruppo Bonomi non hanno confini, raggiunti partendo da un paese in cui le fabbriche hanno dovuto rosicchiare la montagna per trovare spazio per crescere. Nel 1930, Tobia Bonomi con i figli decidono di camminare da soli, dando vita alla «Bonomi Tobia e figli» che manterrà questa ragione sociale fino al 1939 quando l’azienda sarà rinominata «Rubinetterie Bresciane di Bonomi Tobia e figli».

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Il 1939 è l’anno in cui il primo settembre scoppia la seconda guerra mondiale con l’invasione tedesca della Polonia, conflitto al quale prenderanno parte Massino e suo fratello Dante con le Rubinetterie costrette alla chiusura che permarrà fino al 1945. Nel 1946, la famiglia Bonomi riprende il lavoro, lo stabilimento di San Sebastiano rinasce e insieme ad esso rinascono sogni, speranze, lavoro, benessere di chi vi lavora dando il via a una crescita (del gruppo e contestualmente del Paese) inarrestabile, le cui tappe principali sono la produzione nel 1966 della valvola a sfera, nel 1978 la fondazione a Marcheno di Valpres che produce valvole per l’oli & gas, nel 1980 l’acquisizione di Univer che produce particolari per Rubinetterie che nel 2011 sarà incorporata nelle Rubinetterie, nel 1995 la nascita di Valbia in cui l’elettronica si affianca alla meccanica attraverso gli attuatori pneumatici o elettrici che consentono apertura e chiusura.

All'orizzonte

Aldo e Carlo Bonomi hanno un occhio in fabbrica ed uno ai mercati: nell’anno in cui cade il muro di Berlino nasce la commerciale tedesca a Limburg, cui seguono poi Regno Unito, America, Brasile, Russia e Cina. Nel 2014 Matteo Renzi inaugura il nuovo stabilimento delle Rubinetterie Bresciane a Gussago progettato dell’architetto Sangalli; nel 2019 c’è l’acquisizione di Frabo di Quinzano, cui seguono quelle di Loclain (regolazione fluidi industriali) e Quam che produce valvole per le perforazioni; nel 2021 entra nel gruppo Tecnovielle e la famiglia dà vita alla holding con Bonomi Group. Dopo questi primi 120 anni il resto è storia d’oggi. E, ora, di domani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia