Economia

I lavori 4.0 più richiesti, tra robot industriali e metallurgica

A evidenziarlo sono i dati forniti dal tradizionale Osservatorio Confindustria Brescia – Agenzie per il Lavoro
Il conduttore di robot industriali è nella top 20
Il conduttore di robot industriali è nella top 20
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Il lavoro in somministrazione vola a Brescia nel secondo trimestre, complice un mercato in continua evoluzione ed «assetato» di nuove professionalità. A evidenziarlo sono i dati forniti dal tradizionale Osservatorio Confindustria Brescia-Agenzie per il Lavoro, che nel II trimestre 2021 mostra un incremento sullo stesso periodo 2020 pari al +106% (tendenziale). Inutile dire che l’entità dell’aumento è legata al confronto con la fase più acuta della crisi economica scoppiata in concomitanza con la pandemia, quando molte attività produttive e commerciali operavano a regime ridotto, se non addirittura chiuse: nel confronto pre-Covid, infatti, i numeri sono diversi, ma non per tutti.

Nel confronto col trimestre 2019, si registra una contrazione delle richieste complessive del 13%, andando nel profondo delle figure professionali ricercate il quadro è diversificato, e premia i profili tecnici legati alla manifattura 4.0 ed in generale all’evoluzione tecnologica, che nonostante tutto crescono del 67%, seguiti a distanza dal personale non qualificato (+10%) e dai conduttori d’impianti (+6%). Variazioni negative riguardano gli impiegati esecutivi (-14%), operai specializzati (-37%) e, in particolare, gli addetti al commercio (-65%), categoria più penalizzata dalla pandemia.

Entrando nel vivo del monitoraggio delle richieste (e quindi alle prospettive di contratti) e non a consuntivi (cioè contratti stipulati) delle imprese si acquisiscono informazioni importanti sulle figure più ambite. Il gruppo più rappresentato nella top 20 è quello dei conduttori d’impianti, che comprende 5 profili tutti super richiesti: gli operatori robot industriali (17,6%), gli addetti macchine lavorazioni metalliche (6,7%) e i conduttori macchinari lavorazione gomma (4,2%). Seguono il personale non qualificato e gli operai specializzati, entrambi con 4 profili: se tra i primi vanno forte i non qualificati in imprese industriali (8,8%) e addetti consegna merci (7,6%), fra i secondi spiccano i fonditori, saldatori (2,5%) e i montatori, manutentori (1,8%).

Leggermente più distanziati i tecnici e gli impiegati esecutivi (ambedue con 3 profili), e gli addetti al commercio (1 profilo), la cui domanda mostrerebbe segnali di ripresa, ma comunque non sufficienti per ritornare ai livelli pre-Covid. Gli introvabili. Con riferimento alle difficoltà di reperimento dei lavoratori in somministrazione, invece, il report mostra criticità solo su alcune categorie: in particolare, alcuni profili appartenenti ai tecnici (tecnici in campo ingegneristico, tecnici informatici), agli impiegati esecutivi (addetti logistica e impiegati contabili), agli addetti al commercio (addetti fast food e addetti assistenza pazienti) e agli operai specializzati (fonditori, saldatori, montatori, manutentori, fabbri).

 

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