Economia

I giovani imprenditori bocciano manovra e reddito di cittadinanza

È quanto emerge dal rapporto sulle imprese giovani del terziario e i nuovi scenari politici, sociali ed economici del Paese di Confcommercio
Il premier Giuseppe Conte con Luigi Di Maio e Matteo Salvini - Foto Ansa/Giuseppe Lami
Il premier Giuseppe Conte con Luigi Di Maio e Matteo Salvini - Foto Ansa/Giuseppe Lami
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Oltre il 60% delle imprese giovani italiane crede che tra cinque anni l'Italia sarà un paese più povero e il sentiment di sfiducia si registra soprattutto al Sud. 

È quanto emerge dal rapporto sulle imprese giovani del terziario e i nuovi scenari politici, sociali ed economici del Paese, realizzato da Confcommercio in collaborazione con Format-Research, in occasione dell'11° Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio «Giovani del mio stivale», organizzato a Sirmione. 

Tre le priorità che l'80% dei giovani imprenditori del terziario chiede al governo: riduzione delle tasse, investimenti infrastrutturali e innovazione per le imprese. Per quasi il 70% dei giovani la politica italiana dovrebbe occuparsi dei temi del lavoro. Il 37% degli imprenditori giovani sono giunti a capo di un'impresa costituendone una ex novo. 

Il 55,3% delle imprese giovani, inoltre, ritiene poco o nulla efficaci la manovra del governo per affrontare la crisi. Il 70% dei giovani imprenditori è invece favorevole alla flat tax, con la stessa compattezza (70,5%) sono contrati al reddito di cittadinanza e alla cosiddetta quota 100. 

 

 

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