Economia

I giovani di Confindustria con coraggio tra AI e altre tecnologie

Anita Loriana Ronchi
Al Grande la 23esima edizione di Innovation makes wonders: platea gremita e con 400 studenti degli istituti superiori locali
Il gruppo dei Giovani di Confindustria © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo dei Giovani di Confindustria © www.giornaledibrescia.it
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Quanto può essere complicato riscrivere il codice genetico del lavoro in un’epoca di profonde quanto rapide trasformazioni? Una sfida, certamente, che desta non poche apprensioni, ma anche un’avventura che chiama soprattutto i giovani a «combattere» per creare nuove opportunità.

«Tra paura e coraggio: reinventare il lavoro nel futuro emergente» è l’accattivante titolo della ventitreesima edizione di Imw-Innovation makes wonders, l’evento dei Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia, che si è tenuto al teatro Grande davanti ad una platea gremita e con 400 studenti degli istituti superiori locali. Proprio a loro si è rivolto il presidente dei Giovani Imprenditori, Francesco Veneziani, sottolineando come paura e coraggio siano le due facce della stessa medaglia (specie per chi fa impresa), e la conoscenza in tale dicotomia faccia «da collante».

Scenari

I nuovi strumenti, ed in primo piano è l’Intelligenza artificiale, rappresentano un supporto essenziale per chi vuole mettere alla prova i propri talenti. Lo rileva nel talk, moderato dal vicedirettore de «Il Post» Francesco Costa, il founder di Ingegneria Italia, Mattia Alberti: «L’AI sarà sempre più presente all’interno della nostre vite: rispetto all’intelligenza umana, è in grado di analizzare miliardi di dati in pochi secondi e fornire risposte; non la dobbiamo temere, ma anzi imparare a conoscere».

Ne sanno qualcosa le big companies, come Vodafone, che, lo illustra Raffaele Gricinella della divisione Business Italia, implementa applicazioni dell’Intelligenza artificiale generativa sia come strumento per l’assistenza, sia per la progettualità interna all’azienda. Non è, peraltro, qualcosa di totalmente nuovo sotto il sole, ma già sperimentato nei motori di ricerca; piuttosto precisa Antonio Petrullo, account executive di Google Cloud, «quel che è cambiato è la democratizzazione, la trasversalità dello strumento».

Si moltiplicano le app che suggeriscono canzoni, film, addirittura consentono di eliminare il packaging in azienda o di caricare in maniera diretta vastissimi cataloghi di e-commerce. Ed è emblematico il caso Barilla che, come raccontato dalla Hr director, Nadja Chaieb, sta utilizzando questa tecnologia per migliorare efficienza, sostenibilità, relazioni con i consumatori, ed anche per impostare un nuovo bilanciamento vita-lavoro, facilitando modelli occupazionali più flessibili.

Umanesimo

È stata una mattinata ricca di spunti, dalla quale sono emersi alcuni interessanti messaggi: le nuove tecnologie accompagnano, non certo sostituiscono, l’uomo in una rivisitazione del concetto di umanesimo, in quanto liberano energie creative da compiti manuali o poco gratificanti, permettendo una evoluzione «da economia dei beni a economia delle relazioni».

Vale da sola, in tale senso, la testimonianza di Ali Reza Arabnia, chairman&ceo del gruppo Gecofin e presidente dell’Isvi, che, in una lunga carrellata di storie imprenditoriali, trasmette l’importanza dell’empatia nella gestione del business quotidiano. Chi poi, sapendo dell’ospite finale «d’eccezione», si aspettava un personaggio in carne ed ossa, forse sarà rimasto sorpreso nello scoprire che si trattava in realtà di «Futuro», drago nato dal concept ideato assieme a Hypetrue e Confindustria Brescia da Dexa, l’agenzia di comunicazione che integra servizi per il web, per la quale è salito sul palco il ceo Loris Garau.

Il futuro

Ma quale miglior modo per mostrare sul campo le straordinarie potenzialità dell’AI generativa? Nulla di preparato in precedenza: «Futuro» sbatte le ali e risponde, una a una, alle domande di Veneziani, col solo aver «macinato» le due ore di spettacolo. Tra le professioni del domani, a beneficio dei tanti ragazzi presenti, annuncia il «curatore di ecosistemi digitali». «Uomo e intelligenza artificiale – decreta - danzano insieme, in equilibrio armonioso, per la costruzione di un futuro sostenibile». Perle di saggezza, dal cuore degli algoritmi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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