Economia

I bresciani tengono alta la bandiera nel mondo

Le 750 maggiori aziende della provincia realizzano vendite per 47,5 miliardi e un utile complessivo di 648 milioni
AA

Le settecentocinquanta maggiori aziende della provincia di Brescia hanno realizzato, nel corso del 2013, un monte vendite pari a 47,5 miliardi di euro e un utile complessivo di 648 milioni.

«La situazione economica del Sistema Brescia ha interrotto il recente percorso regressivo, anche se non si può certo parlare di ripresa» scrive nell’Inserto Bilanci che uscirà in edicola da giovedì il professor Claudio Teodori dell’Università di Brescia.

La crisi, insomma, pesa ancora sul nostro sistema produttivo, ma dia bilanci 2013 analizzati si rileva una chiara prova di forza da parte delle imprese bresciane che, nonostante un calo dei ricavi rispetto all’anno precedente, gli scorsi dodici mesi si registra un miglioramento della loro redditività. «Va certamente apprezzata la tendenza positiva del valore aggiunto - evidenzia Teodori, analizzando i dati raccolti nei 750 bilanci esaminati -: un elemento fondamentale per assicurare il successo futuro e per fondare la competitività sulla qualità e sull’innovazione e non sulle sole quantità, assicurando i margini necessari per far fronte ai maggiori costi (energia, lavoro, adempimenti burocratici) che caratterizzano l’Italia rispetto ad altri Paesi nel mondo. Un concetto che si sposa perfettamente con l’editoriale del prossimo Inserto Bilanci, che porta la firma di Gianni Bonfadini (caposervizio dell’Economia del Giornale di Brescia): «Non scriveremo che il 2015 sarà l’anno della ripresa, ma non possiamo sottrarci a mettere insieme alcune cose buone che stanno accadendo». Tra questo il dato che rappresenta il flusso delle exportazioni bresciane.

L’ottava edizione dell’inserto Bilanci raccoglie inoltre le testimonianze di imprenditori e massimi rappresentanti delle associazioni di categoria sulla situazione dell’economia bresciana. «Anche se non possiamo ancora dire che siamo fuori dalla crisi - ha detto ad esempio il presidente di Aib, Marco Bonometti - c'è stata un'inversione di tendenza. E se a questo punto anche la politica ci desse una mano, potremo solo registrare risultati migliori. Senza perdere il buon senso, sono dunque ottimista: chi cambia adesso, cambia in meglio».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia