Economia

I 100 anni di Omr: Bonometti scrive ai 3.600 dipendenti

Il gruppo guidato dalla terza generazione ha un fatturato di 770 milioni
Marco Bonometti nello stabilimento di Rezzato - Foto © www.giornaledibrescia.it
Marco Bonometti nello stabilimento di Rezzato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Esattamente un secolo fa, nel 1919, il Re d’Italia autorizzava la costituzione di una società bresciana, che nel tempo è diventata una grande multinazionale con 16 stabilimenti nel mondo. Il Gruppo Omr-Officine meccaniche rezzatesi compie cento anni. Tanti ne sono passati da quando i fratelli Tirini, uno dei quali era il nonno materno di Marco e Franco Bonometti, iniziarono a produrre a Rezzato macchine per la lavorazione del marmo, passando quindi al meccanotessile e impegnandosi durante la II guerra mondiale nella fabbricazione di armamenti.

Nel 1950 la società assume la denominazione di Omr, avviando uno sviluppo parallelo a quello dell’Om, oggi Iveco. «E’ in quel clima di entusiasmo, idee e grandi energie che Omr decise di sfruttare la propria abilità nelle costruzioni meccaniche - spiega Marco Bonometti, presidente del gruppo e di Confindustria Lombardia - per orientarsi verso la produzione di componentistica per veicoli industriali, forte anche di un committente quale il gruppo Fiat, ora Fca. Negli anni ’70 iniziammo un percorso di crescita che ha portato l’azienda a diventare gruppo multinazionale. Si è poi passati alla produzione di una vasta gamma di prodotti, telai in alluminio e componenti per motori auto, veicoli industriali e macchine movimento terra».

Omr è alla terza generazione, e in azienda opera anche la quarta. Da sempre società a capitale privato posseduto al 100% dalla famiglia Bonometti, ha un fatturato di oltre 770 milioni e 3600 dipendenti. Ha vissuto un’importante fase di internazionalizzazione, pur mantenendo il quartier generale e la ricerca/sviluppo nella sede principale in Italia. All’estero è presente in India, Cina, Marocco, Stati Uniti, Brasile. In Italia a Rezzato, Pavone del Mella, Modena, Atessa, San Felice sul Panaro, Rovereto, Cazzago San Martino, Tigliole d’Asti, oltre alle partecipazioni in Hpe Coxa ed in Lab-Id. «Tutto questo - scrive il presidente in una lettera ai dipendenti - non sarebbe stato possibile senza il costante impegno e la dedizione delle donne e degli uomini che con fedeltà hanno contribuito al raggiungimento di tali traguardi».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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