Economia

Germani apre in Senegal e si ritaglia un ruolo da protagonista in Africa

Una delegazione bresciana guidata da Mauro Ferrari è stata accolta a Dakar dal leader Macky Sall. Oggi inaugura il polo logistico
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GERMANI, NUOVA SEDE A DAKAR
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Partenza alle 9 in punto di lunedì mattina dall’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari, già di per sé un fatto carico di significati. Il volo passeggeri è diretto a Dakar, capitale del Senegal, e l’organizzazione è a firma Germani, l’azienda di trasporti con sede a San Zeno che proprio nel Paese africano oggi inaugura un polo logistico gestito dalla neonata azienda Germani West Africa.

Queste poche informazioni forniscono da sole molti elementi di valutazione, se non fosse che le persone accomodate sui sedili permettono di aprire un discorso ancor più ampio. Invitati dal patron di Germani Mauro Ferrari tra gli altri si sono infatti imbarcati, tutti in forma privata e senza ruoli o mandati ufficiali, il senatore Matteo Renzi (accompagnato da Giambattista Groli), esponenti di spicco dei mondi politico ed economico nazionale, compreso l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini e i vertici di Mercedes Italia, e una ventina di imprenditori del Bresciano come i rappresentanti di Mazza, Bte, Borgo Spurghi e Multicolor solo per fare degli esempi.

La delegazione

Un gruppo variegato di persone che guarda al Senegal con un nuovo, forte interesse. Interesse completamente ricambiato dal Paese africano, che ha accolto la delegazione tricolore in pompa magna: dall’incontro con il presidente della Repubblica Macky Sall a quello col ministro dell’Energia e dell’Ambiente Thierno Alassane Sall tutto dice che il Senegal vede nell’Italia un futuro e promettente partner.

I numeri attuali dell’interscambio commerciale lasciano ampissimi spazi per il miglioramento, dato che secondo i dati della Farnesina nei primi sette mesi del 2023 l’Italia ha fatto registrare un export di soli 158 milioni di euro (principalmente macchinari) a fronte di un import di 43,7 milioni (alimentare soprattutto). Il Senegal però è un Paese ricco di risorse naturali (dal titanio al petrolio), con uno sbocco diretto sull’oceano Atlantico e soprattutto stabile politicamente e in fortissima fase di rilancio economico (Pil +4,2% nel 2022, tendenza +4,7% nel 2023), dalla manifattura al chimico andando oltre ai tradizionali comparti tessile e agroalimentare di matrice post coloniale. Breve nota: l’economia senegalese è ancora legatissima, fino alla dipendenza, alla Francia, della quale è proprio una ex colonia.

Ma la presenza di tanti imprenditori bresciani, che hanno anche visitato la Camera di commercio Apix di Dakar per scoprire le possibilità di investimento agevolate (dalla tassazione all'assunzione di personale per esempio) nelle zone speciali (esattamente come fatto da Germani con il polo logistico), testimonia la volontà di non perdere eventuali occasioni. Neanche la presenza di Mazzoncini può passare inosservata, anche alla luce dell’incontro con il già citato ministro dell’Energia Thierno Alassane Sall, «sebbene io non sia qui per fare business - ha spiegato l’ad di A2A che in Senegal e già attiva in un progetto di cooperazione internazionale per la rigenerazione verde dei rifiuti nella regione di Dakar -, ma in sostegno a Germani, azienda sanissima e prima realtà italiana a investire in questo Paese».

Lo scenario

Come non può sfuggire che la delegazione targata Germani sia partita proprio da Montichiari, uno dei possibili hub aeroportuali per il traffico cargo dall’Africa. In tutto questo non manca la componente politica rappresentata da Renzi (anche lui in viaggio in forma privata), ex presidente del Consiglio e figura che all'estero gode di altissima considerazione. Chi lo sa? Forse il futuro o persino nuovo Piano Mattei passerà anche dal Senegal.

Brescia, seguendo la strada tracciata da Germani, ha già mosso i primi passi, per provare a ritagliarsi un ruolo di primissimo piano all’interno di un continente, l’Africa, che sarà al centro dell’economia mondiale del domani. Chiedere alla Cina per credere.

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