Economia

Garbelli: «Per l’agricoltura a livello europeo c’è ancora molto da fare»

Valerio Pozzi
Il presidente di Confagricoltura Brescia: «Le nostre sfide sono legate al clima e alle guerre commerciali. Sulla Pac mi aspetto forti proteste»
L'incontro a Fazi 2025: al centro il ministro Lollobrigida e il presidente Garbelli - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro a Fazi 2025: al centro il ministro Lollobrigida e il presidente Garbelli - © www.giornaledibrescia.it
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«Se le cose non cambieranno è pronta a una stagione di proteste a Bruxelles». Così Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia ha annunciato durante il convegno «Agricoltura bresciana tra sfide e ostacoli», tenuto a Montichiari nell’ambito della Fazi 2025.

«A livello europeo – ha rimarcato Garbelli – c’è tanto da lavorare, bisogna aprire un nuovo e forte dibattito sulla Pac e per questo mi aspetto una primavera di proteste, azioni forti per dire no a una penalizzazione così grande di budget. Certo, va detto che in questa programmazione ci sono anche segnali in controtendenza, come il fatto che si inizia a parlare di biocarburanti, di usare l’agricoltura per rendere più resiliente l’industria, di un riequilibrio tecnologico che potrebbe rendere più forte il nostro modello agricolo. Viviamo una fase di dialogo importante, ma la battaglia che stiamo combattendo sta dando dei risultati. I dati Arpa ci danno la consapevolezza di quanto i nostri agricoltori hanno fatto e investito in questi anni e, dopo una fase in cui siamo stati additati come inquinatori, i numeri ci rassicurano».

All’orizzonte

Le sfide lanciate dal presidente di Confagricoltura Brescia sono tante: «Legate – ha detto – principalmente a due aspetti: i cambiamenti climatici e lo sviluppo economico in un’economia di guerra, perché oggi la guerra è anche commerciale, sui dazi. È evidente che questo scenario geopolitico porta a fluttuazioni importanti dei costi, ma dobbiamo essere pronti ad affrontare anche questi problemi. E poi ci sono le norme e la burocrazia che bloccano ulteriormente il sistema, facendo aumentare ancora di più i costi di produzione. Viviamo una congiuntura che non è preoccupante, ma di riflessione, non c’è più il cauto ottimismo di un tempo. Al centro deve però restare il nostro Made in Italy e la nostra qualità, che vanno difesi: per questo tutti gli investimenti fatti, per la sostenibilità e la crescita, vanno accompagnati con la penetrazione in nuovi mercati, a una fase vera di vendita dei nostri prodotti. Questo ci diamo come obiettivo nei prossimi mesi».

La relazione

L’appuntamento di Confagricoltura Brescia ha avuto come premessa la relazione di Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio di Confagricoltura a Bruxelles, che ha enunciato tutte le difficoltà e le mancanze della nuova Pac, commentate poi dalle parlamentari europee Mariateresa Vivaldini, Silvia Sardone e dall’assessore regionale Giorgio Maione.

La situazione dei mercati a livello internazionale e nazionale è stata analizzata da Marika e Mirko De Vincenzi del Clal, mentre il direttore generale Agricoltura della Regione Andrea Massari ha parlato dei fondi dello Sviluppo rurale. I soci intervenuti alla giornata hanno, poi, avuto anche l’occasione di confrontarsi dialogare con il commissario straordinario alla Psa, e direttore generale Sanità animale del ministero della Salute, Giovanni Filippini, parlando di temi di carattere sanitario nei settori bovini, suini e avicoli.

A seguire, nell’ambito di un incontro organizzato dalla sezione Bioeconomia di Confagricoltura Brescia, è intervenuto il consorzio Cib, Consorzio italiano biogas, affrontando i temi delle bioenergie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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