Economia

«Futuro all'impresa» scende in campo per la quotata Fidia

La ristrutturazione nell’ambito del concordato
Manager d'impresa (simbolica)
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Piattaforma dell’organizzazione finanziaria e capitali anche bresciani per la ristrutturazione di Fidia, società con 11 milioni di capitalizzazione (quotata al segmento Mta, 190 dipendenti tra Italia e estero, 40 anni di storia) con sedi a San Mauro Torinese e Forlì il cui core business sono la tecnologia del controllo numerico e dei sistemi integrati per calcolo, scansione e fresatura di forme complesse.

Una proposta irrevocabile di interesse alla ristrutturazione (anticipata sul sito della società) nell’ambito della procedura di concordato è stata presentata da «Futuro all’impresa» (soci Enrico Scio, Guglielmo Ruggeri, Roberto Danesi, David Innocenti, Marco Tixon e Luigi Maniglio che fu tra i primi a portare a Brescia negli anni 90 il private equity con Morningside), attiva a Brescia dal 2008 nel «merger and acquisition», negli investimenti diretti e nel risanamento e ristrutturazione di aziende con sedi a Milano Zurigo e Roma. Sul progetto si è espresso il cda di Fidia che ha approvato la proposta irrevocabile all’interno della procedura di concordato che, se ci sarà il via libera del Tribunale di Ivrea, consentirà la continuità del progetto industriale.

L’advisor company bresciana, di cui è presidente Enrico Scio e Guglielmo Ruggeri è ad, ha elaborato un piano finanziario che prevede la nascita di un nuovo soggetto (NewCo) integralmente partecipato da Fai che delibererà un aumento di capitale di 4,1 milioni (di cui 2,2 milioni sottoscritti da Giuseppe Morfino con conferimento delle proprie azioni detenute in Fidia e due milioni da Negma Group Ltd, società con capitali sauditi e sede legale nelle British Virgin Islands). A conclusione dell’aumento di capitale, Negma deterrà il 55% di NewCo espressione di un valore nominale di 220mila euro, Fai il 25% per un valore nominale di 100mila euro e il 20%, 80mila euro, Giuseppe Morfino.

Contestualmente all’aumento di capitale è prevista l’emissione da parte di Fidia - dopo il provvedimento di omologa - di un prestito obbligazionario convertibile per un valore di dieci milioni di euro che sarà sottoscritto integralmente da Negma. Dopo la decisione del tribunale verrà varato un aumento di capitale di 14 milioni, sottoscritto per due milioni da NewCo, per 10 milioni convertendo in azioni il prestito obbligazionario sottoscritto da Negma, mentre una quota sino a due milioni sarà a servizio dei warrant incorporati nelle obbligazioni del prestito.

Ad operazione conclusa la NewCo sarà liquidata con assegnazione ai soci delle azioni detenute in Fidia, mentre Giuseppe Morfino metterà a disposizione di determinati fornitori Fidia una quota pari al 50% delle proprie azioni Fidia. Con alla base la continuità aziendale, la complessa impalcatura finanziaria ha come obiettivo il pagamento integrale delle spese di ristrutturazione, il pagamento integrale alla scadenza dei crediti prededucibili maturati nel corso della procedura concordataria, il pagamento dei crediti privilegiati (con interessi) entro un anno dal decreto di omologa, il pagamento dei crediti chirografari - divisi in due classi - nella misura del 10,25%.

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