Economia

Franco Ziliani, il visionario che sognò e creò il Franciacorta

Silvano Brescianini, numero uno del Consorzio: «Fu un grande enologo e imprenditore, dotato di forza e intelligenza»
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E' MORTO FRANCO ZILIANI
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«Ha raccolto tante sfide con determinazione e rigore, ma soprattutto a lui va il merito di aver creduto e investito in qualcosa che non esisteva, ossia il Franciacorta». Silvano Brescianini, nella veste di presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta, non nasconde la sua gratidudine nei nei confronti di Franco Ziliani, morto a 90 anni nella notte tra Natale e Santo Stefano. «Una persona forte e intelligente oltre che un visionario - continua l’imprenditore e numero uno della Barone Pizzini - anche nella scelta di dare una continuità alla sua azienda, cedendola ai figli». Per di più, sottolinea ancora Brescianini: «Franco sapeva andare controcorrente, non era certo un timido, ma ha avuto delle intuizioni a cui possiamo solo essegli grati».

Un rapporto di stima palesato anche dal patron di Ca’ del Bosco, Maurizio Zanella: «Ricordo come fosse ieri quel viaggio in pullman organizzato dalla Regione Lombardia in Borgogna e nelle terre dello Champagne. Avevo solo diciassette anni: rimasi incantato da Franco Ziliani e Aymo Maggi, dai loro racconti, dal loro sapere. E lì mi si accese la "lampadina" del vino». Ziliani, nel tempo, ha peraltro riconosciuto a Zanella la capacità «di aver cambiato la viticoltura in Franciacorta, facendole fare un salto di qualità ulteriore». E a sua volta il presidente della Ca’ del Bosco confessa oltre ad essere «un uomo spigoloso, Ziliani era molto obiettivo e onesto».

Parole di ammirazione espresse infine da Vittorio Moretti, delle cantine Bellavista e Contadi Castaldi: «La Franciacorta deve il suo successo alla visione e alla tenacia dei suoi padri fondatori. Tra di essi Franco Ziliani - commenta l’imprenditore bresciano -. In lui si sono incontrate le due maggiori forze che hanno determinato l’unicità della Franciacorta: la visione enologica e il coraggio imprenditoriale. Tra di noi c’è sempre stata grande stima e una sana, proficua competizione per far ottenere al territorio, prima ancora che all’azienda, vette di eccellenza di cui essere orgogliosi».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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