Franciacorta, le vendite corrono e il brindisi è milionario

Da sole, tredici su circa 120 cantine della Franciacorta valgono più di cento milioni di euro di ricavi generando lo scorso anno una quindicina di milioni di profitti: il sistema che ruota attorno al Consorzio - nonostante il Covid abbia fatto sentire i suoi effetti limitando la mobilità, chiudendo gli esercizi, sospendendo eventi e manifestazioni, imponendo costi organizzativi aggiuntivi per la tutela della salute dei lavoratori delle aziende - continua ad essere modello di efficienza, posti di lavoro, richiamo per il turismo con l’offerta «fare-vedere-assaggiare», ma anche opportunità di confrontarsi con architetture e opere d’arte, esaltazione di tecnologia applicata all’enologia con un’evoluzione lunga seimila anni, da quando la vigna nacque tra il mar Nero e il Golfo Persico, scivolando poi verso l’Egitto, mai immaginando in chi la coltivava, business e passioni che ne sarebbero derivate con un’alleanza uomo/territorio in cui la terra ha dato da mangiare e l’uomo l’ha salvata.
E le prospettive sono buone, forti di quelle tre «C» (cucina, cantina e cultura) che, secondo il rapporto sul turismo della prof. Roberta Garibaldi, negli ultimi tre anni ha potato un italiano su tre ad almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia, segmento turistico che «sarà il motore della ripartenza dell’intero settore», secondo quanto dichiarato a La Stampa da Alessandra Priante dell’Unwto, Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di turismo a livello globale.Cosa dicono allora i bilanci 2020? Partiamo dalla Guido Berlucchi: lavora su 85 ettari di vigneti propri (un ettaro sono 10.000 metri) e sui 450 ettari dei viticultori partner e che 2021 festeggia il 60esimo anniversario della sua prima bottiglia di Franciacorta. Anno difficile il 2020, ma chiuso con segnali incoraggianti, accompagnati da importanti riconoscimenti: Wine Spectator, la prestigiosa rivista internazionale sul vino, ha attribuito a «Palazzo Lana Extreme 2009» il massimo punteggio (WS93) mai raggiunto da un Franciacorta ed un set di valutazioni per la Guido Berlucchi Linea ’61 tutte da 90+. E se i premi contano, i ricavi cantano: 46,5 milioni di ricavi (i migliori degli ultimi i tre anni), 7,5 milioni di margine operativo lordo, un ebit (risultato ante oneri finanziari o anche reddito operativo aziendale, espressione del risultato aziendale prima di imposte eoneri finanziari) di 6,2 milioni ed un utile di 4,2 milioni con un patrimonio passato da 76,6 a 88,2 milioni.
La società controlla direttamente il 76,8% di Antica Fratta, il 100% di caccia al Piano e il 39,9% di Agricola della Franciacorta. L’azienda di Corte Franca anche quest’anno ha redatto il primo bilancio di sostenibilità e per la seconda volta collabora con Treedom, piantumando 1000 alberi ci cacao. Treedom è l'unica piattaforma web al mondo che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online. Da fine giugno, la Guido Berlucchi ha adottato 50 arnie - ognuna di circa 30.000 api - posizionate nel vigneto Brolo sotto una fila dei gelsi. Di cantina in cantina.
A Erbusco, varcato il cancello di Arnaldo Pomodoro, si entra in Cà del Bosco (Gruppo Zignago) di cui è presidente Maurizio Zanella e amministratore delegato Luca Marzotto. In conto economico ricavi per 36,1 milioni (-10,9%) mentre il valore della produzione è stato di 39,6 milioni (-11,1%). Il Mol margine operativo lordo è migliorato del 7,9% fissandosi a 12,1 milioni e rappresentando il 33,7% dei ricavi (nel erao 11,2 milioni e 27,8%) 2019. L’esercizio si è chiuso con un utile netto di milioni (22,2% sui ricavi) mentre il flusso di cassa generato dall’utile e dagli ammortamenti nel 2020 è stato pari a 11,2 milioni. 8,4 milioni gli investimenti della società che lo scorso anno ha occupato 103 persone.
Per Contadi Castaldi di Adro, lo scorso anno 6,9 milioni di ricavi, 28 dipendenti. Contadi Castaldi appartiene al Gruppo Holding Terra Moretti ed è soggetta a coordinamento e direzione di Terra Moretti Distribuzione. Le cantine rappresentano la storia, il presente e il cambiamento della Franciacorta in cui sono entrati elementi di richiamo come l’Albereta, le opere di Pomodoro, le sculture di Mitoraj dentro a un mondo di duecento soci che si aggregano nel Consorzio Franciacorta: un mondo in cui sono entrati negli anni il bio, la multicanalità del web, il buon gusto nella grafica delle etichette e un mercato sempre più ampio.
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