Economia

Franciacorta inizia il rito della vendemmia

Da ieri è iniziata la raccolta delle uve, la prossima settimana l'attività animerà tutta questa fruttuosa zona dell’Ovest Bresciano
Raccolta. Addetti all’opera in vigna
Raccolta. Addetti all’opera in vigna
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Il rito è iniziato dai vigneti del versante sud del Monte Orfano, dove la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali, grazie al microclima che le contraddistingue.

Da ieri è iniziata la vendemmia 2018 in Franciacorta e, Monte Orfano a parte, la prossima settimana la raccolta di uve probabilmente animerà tutta questa fruttuosa zona dell’Ovest Bresciano. L’andamento meteorologico delle due settimane centrali di agosto, confermano dal consorzio, sarà determinante per definire la qualità delle basi del Franciacorta 2018. «Seppur ancora prematura azzardare stime - aggiungono dal quartier generale di Erbusco -, le premesse sono ottime sul piano quantitativo e qualitativo».

Il 2018, infatti, ha visto una partenza vegetativa in linea con la media storica, con i primi germogli visibili intorno alla prima decade di aprile. La reazione dei vigneti colpiti dalla gelata ha sorpreso viticoltori e tecnici, che si aspettavano conseguenze negative anche per quest’anno, ma non è andata così, fortunatamente.

«Potature ragionate sia sul verde, subito dopo la gelata, sia sul bruno, hanno dato i loro frutti, nel senso letterale del termine - puntualizzano dal Consorzio Franciacorta -. Le vigne hanno reagito con una generosità inaspettata, sia dal punto di vista vegetativo, con una cacciata rigogliosa che ha dato molto più lavoro del solito per spollonature e scacchiature, che riproduttivo».

Il potenziale produttivo è mediamente alto, avvicinandosi quasi ovunque al limite dei 120 quintali per ettaro imposto dal disciplinare: condizione desiderabile se si considera che mai come quest’anno le cantine hanno necessità di ricostituire le proprie scorte di vino di riserva, in buona parte utilizzato per compensare la grossa perdita di produzione del 2017, ufficialmente attestatasi al meno 49%.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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