Fondi per 779mila euro per ripristinare i boschi di Vione colpiti da Vaia

«Per realizzare il Pnrr servono la volontà di fare, le competenze e le capacità di gestire i processi per arrivare all’obiettivo, ovvero opere di qualità». Parola di Carlo Fusari, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Brescia. Fusari prosegue: «Come è noto il 70% dei ritardi nella realizzazione dei lavori sta nelle procedure di preparazione delle gare. Nella pubblica amministrazione quindi vi è la necessità di persone che dall’esterno possano "risvegliare" la volontà di innovare e essere lineari nell’applicazione delle leggi».
L’intervento dei professionisti perciò è fondamentale. «Gli ingegneri alla luce delle varie competenze che spaziano dal settore civile-ambientale, industriale e delle informazioni sapranno dare il loro contributo nella realizzazione di opere di elevata qualità, durabilità e che sapranno rispondere alle esigenze della società come richiesto nella rigenerazione urbana - conclude Fusari - . Gli ingegneri resteranno a disposizione per continuare il rinnovamento dei processi, anche dopo il Pnrr».
Gli esempi
Tra i bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ci sono anche quelli rivolti ai Comuni, e in particolare ai piccoli municipi, per rigenerare il territorio. Pure nel bresciano le Amministrazioni comunali stanno cogliendo le opportunità del Pnrr. Come accaduto a Vione: ce lo racconta Mauro Testini, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri che è anche sindaco di Vione. E mette a disposizione dell’incarico amministrativo la sua professionalità da ingegnere. 779mila euro saranno utilizzati per opere di mitigazione del degrado ambientale e del dissesto idrogeologico in alcuni punti di valli e vallette nel territorio di Vione.
I lavori sono cominciati di recente. «Sono opere attese da cinquant’anni - spiega l’ingegner Testini - . E in quest’ottica il Pnrr è una opportunità straordinaria anche se rischia di essere un evento unico. La tempesta Vaia dell’ottobre 2018 ha abbattuto molti alberi - . Inoltre da una cinquantina d’anni queste zone scontano anche l’abbandono e lo spopolamento delle montagne. I boschi hanno ripreso il sopravvento lungo le sponde di corsi d’acqua dove un tempo c’erano campi coltivati e gli alberi, vecchi e pesanti, intralciano lo scorrere delle acque. Stiamo rimuovendo gli alberi caduti con la tempesta e le piante che impediscono il fluire regolare dei fiumi. Proseguiremo fino all’autunno e se sarà necessario metteremo in campo un’ulteriore tornata in primavera».La rimozione
Si tratta di opere complesse perché le aree sono impervie e difficilmente accessibili, tra i 1.100 e i 2 mila metri. «Per la rimozione, si tratta di oltre quattrocento alberi tra quelli abbattuti dalla tempesta e quelli che intralciano i fiumi, utilizziamo gli impianti a fune e talvolta anche gli elicotteri - precisa Testini - . Gli alberi vengono prima sezionati da squadre di tagliaboschi imbragati e legati». Fondi del Pnrr a Vione sono stati utilizzati per l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica («sostituendo impianti vecchi con illuminazione a led», dice Testini) e per il cambio dei sistemi di riscaldamento di uffici comunali con impianti a pavimento e a basso consumo con uso di combustibile a biomassa.
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