Economia

Fondazione Aib fa scuola sulla parità di genere: «Ma a Brescia c’è tanta strada da fare»

Barbara Fenotti
L’ultimo bilancio sociale della realtà evidenzia una predominanza femminile nella governance e nella leadership
La presentazione dei dati di Fondazione Aib - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione dei dati di Fondazione Aib - © www.giornaledibrescia.it
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Anche a Brescia c’è ancora molto da fare per colmare il gender gap nel mondo del lavoro e approdare alla parità di genere.

«C’è un forte bisogno di evoluzione in questo senso a Brescia e nell’Italia intera - afferma la direttrice di Fondazione Aib Cinzia Pollio -, come dimostrano i dati del Gender equality index, che vede la nostra nazionale collocarsi al tredicesimo posto a livello europeo. Il gap maggiore riguarda il mondo del lavoro, mentre in altre aree l’Italia si colloca meglio, come ad esempio in ambito politico e sociale».

In questo Fondazione Aib, che riunisce tre divisioni dedicate alla formazione continua e all’istruzione superiore e alla formazione professionale (rispettivamente Isfor, il liceo internazionale per l’impresa Guido Carli e il centro formazione Aib) fa scuola: a novembre dell’anno scorso si è infatti certificata per la parità di genere, un intervento del Pnrr in capo al Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e punta ad accompagnare e incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne.

L’ultimo bilancio sociale di Fondazione Aib evidenzia che le sue divisioni riflettono una predominanza femminile nella governance e nella leadership, con posizioni chiave ricoperte da donne, incluse quelle ai ruoli apicali: la presidente, la direttrice generale e la responsabile delle sedi del centro di formazione. In aggiunta oltre il 60% del personale totale è rappresentato da donne, che sono ben oltre la maggioranza sia in Isfor sia al liceo Carli, mentre nel centro di formazione uomini e donne sono in numero pari.

Valori fondamentali

«La diversità e l’inclusione sono valori fondamentali che arricchiscono le organizzazioni e contribuiscono a creare ambienti di lavoro più accoglienti e produttivi - commenta Elisa Torchiani, presidente di Fondazione Aib –. Il nostro impegno in questo ambito è trasversale e tocca tutti gli ambiti di formazione che presidia. Dobbiamo imparare a favorire una cultura inclusiva, non solo per ragioni etiche e di giustizia, ma anche perché i dati ci dimostrano che è la scelta vincente».

Tutte le aziende possono attuare politiche e misure per la parità di genere e ottenere la certificazione, che dà diritto ad vantaggi quali sgravi contributivi fino ad un massimo di 50.000 euro annui, premialità nella candidatura di bandi regionali, nazionali ed europei e risparmi sul costo del credito. La certificazione, inoltre, è parte integrante e necessaria per la redazione del report di sostenibilità e «un forte elemento di valorizzazione delle persone e di attrattività dei talenti» assicura Pollio.

I percorsi

Isfor le può accompagnare in tutto il percorso che concerne la presentazione e l’ottenimento della certificazione, a partire dalla presentazione della domanda di finanziamento a Regione Lombardia. Nell’ambito del bando, realizza anche l’accompagnamento formativo e consulenziale per la certificazione di genere. Le aziende possono accedere a finanziamenti che vanno dai 4.000 ai 16.000 euro a seconda della classe dimensionale, a copertura dell’80% delle spese sostenute per le attività propedeutiche e per la certificazione della parità di genere.

«Oltre all’accompagnamento per l’ottenimento della certificazione Isfor realizza molteplici iniziative sia di alta formazione sia a catalogo nell’ambito dell’inclusione e dell’uguaglianza di genere - sottolinea Pollio -. Tra le prime una menzione speciale merita il percorso di empowerment, già in fase di realizzazione, R.O.S.E. – Raising Our Skills and Empowerment, realizzato per e con le Imprenditrici di Confindustria Brescia».

Fra i percorsi a catalogo (l’elenco completo è presente su www.isforbrescia.it) c’è poi «Leadership al femminile», che si propone di fornire alle donne presenti nelle imprese gli strumenti necessari per valorizzare appieno le proprie competenze.

Il liceo

Quanto alla scuola, il Guido Carli ha ottenuto grande successo il progetto teatrale «Stem in genere» organizzato in collaborazione con l’Università di Brescia. Il progetto prevedeva la partecipazione a un laboratorio teatrale, durante il quale gli studenti erano chiamati a collaborare e cooperare fra loro per ideare, scrivere e portare in scena un copione che
trattasse della tematica della parità di genere nel contesto delle discipline Stem.

Al centro formazione Aib, nelle due sedi di Castel Mella e Ome, «abbiamo registrato un incremento significativo della presenza di studentesse - racconta la direttrice Chiara Musatti - anche negli indirizzi tradizionalmente considerati prettamente maschili come la meccanica, applicata alle vetture elettriche e all’automazione industriale. Questo trend positivo riflette l’efficacia delle politiche di inclusione applicate, creando opportunità per le giovani donne di eccellere in settori prima unicamente appannaggio degli uomini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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