Economia

Fiere e sagre: dall'anno prossimo cambia tutto

La Regione ha approvato le linee guida che permettono di applicare il testo unico
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Quella del 2016 passerà alla storia come l’ultima estate con le sagre e le feste popolari così come le abbiamo sempre conosciute. Dall’anno prossimo cambia tutto. E adesso è definitivo. Perché la giunta di regione Lombardia ha dato il via libera alle linee guida che permetteranno di applicare il Testo unico sul commercio così come modificato lo scorso aprile.

Questa la novità principale: entro il 30 novembre, ciascun comune dovrà selezionare fiere e sagre insieme alle associazioni di commercianti e ristoratori. L’elenco verrà caricato, prima del 15 dicembre, su una piattaforma informatica della Regione. In caso di sovrapposizioni, verranno privilegiate le manifestazioni più longeve, o che valorizzino meglio turismo e prodotti locali. È soddisfatta Confesercenti, che per chiedere “sagre in regola” aveva anche lanciato una petizione e ancora prima presentato una proposta di legge. L’associazione aveva anche fatto i conti: ogni anno in provincia di Brescia si tengono 3600 sagre e feste popolari, che – è stato stimato – generano un volume d’affari di 200 milioni.

Per l’assessore della partita, lo sviluppo economico, Mauro Parolini, “la proliferazione delle sagre nel tempo è diventata una sorta di escamotage per realizzare attività commerciale fuori dalle regole o per eludere gli obblighi cui il commercio in sede fissa e ambulante è soggetto”.  

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