Economia

Estate rovente al Banco di prova: calano i test sulle armi

Nei primi sette mesi la flessione è del -10%. In arrivo dai Ris il nuovo direttore
BANCO PROVA: MESI DIFFICILI
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Non sono tempi facili per il Banco nazionale di prova di Gardone Valtrompia, che si trova a fronteggiare in contemporanea un calo delle prove del 10% rispetto ai primi sette mesi del 2017 e la tensione dovuta al rinnovo del contratto integrativo.

Secondo il presidente Aldo Rebecchi «una flessione è fisiologica in certi periodi, in quanto dovuta all’andamento del comparto armiero». Stando ai dati che comparano i primi sette mesi di quest’anno e dello scorso solo le armi lunghe da caccia e sportive hanno registrato un incremento (+1,41%), mentre sono in picchiata le parti sciolte (-45,92%), le armi corte sportive e comuni (-22,98%), quelle a salve (-17,38%) e le repliche e armi ad avancarica (-11,90%). Il dato di luglio, però, mostra una leggera ripresa: il calo si attesta infatti al 2,64%, «cosa che ci fa guardare ai prossimi quattro mesi con meno pessimismo rispetto a qualche settimana fa».

C’è invece meno ottimismo per quanto riguarda il conto economico del Banco, «che è sempre stato positivo, anche nel 2017 abbiamo chiuso con un utile di 17mila euro - spiega Rebecchi -, mentre quest'anno rischiamo di chiudere in rosso». Un grattacapo, quello relativo al bilancio, che attualmente sta viaggiando di pari passo con il nodo della vertenza sindacale. «Occorre stabilire in base a quale requisito, se ai ricavi o alla presenza o ancora alla qualità del lavoro va dato il premio - puntualizza il presidente - e c’è poi da risolvere con urgenza la questione dell’aumento del costo del personale: forse per compensare si deve aumentare la produttività?». Tutte questioni che Rebecchi intende affrontare nel tardo autunno, quando riconvocherà le parti per tornare ad approfondire la situazione.

Il Banco di prova si è trovato a dover fare i conti con più di un problema in un periodo piuttosto delicato, dovuto al passaggio del testimone al vertice. Dopo 19 anni Antonio Girlando ha lasciato la direzione per godersi la pensione e ora spetta a quello che era il suo vice, Valter Piccoli, traghettare il banco fino alla nomina del nuovo direttore, che è già stata deliberata in consiglio di amministrazione, ma attende la conferma ufficiale da parte del ministero dello Sviluppo economico. Si tratta del maggiore dei Ris di Parma Emanuele Paniz, «un vero esperto del settore» sostiene il presidente.

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