Economia

«Essere creativi è un atto di coraggio». Parola di Baricco

Lo scrittore è stato ospite di Saef per il primo di tre incontri. Prossimi appuntamenti con l’astronauta Umberto Guidoni e con Arrigo Sacchi
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
  • L'incontro con Alessandro Baricco
    L'incontro con Alessandro Baricco
AA

Ragionevole, per qualcuno magari rigido sulle proprie convinzioni, ma non si può non apprezzare come Alessandro Baricco sappia sedurre chi lo ascolta, come motivi il proprio pensiero e per il modo sapiente con cui maneggia le parole e le idee. Anche se, abilmente, alla domanda su come la pensasse sulla scoperta dell’identità di Elena Ferrante emersa da un’inchiesta de Il Sole24ore, lascia girare il cronometro fino a che il tempo scade e la sala lo chiama e ci lascia col in becco asciutto. 

Lo scrittore piemontese è stato ospite nei giorni scorsi di Saef - società di consulenza - per il primo di tre incontri i prossimi il 3 novembre con l’astronauta Umberto Guidoni e il 10 novembre con Arrigo Sacchi, allenatore del Milan e della Nazionale) il cui titolo è «Passione è impresa, vedere oltre, tre incontri per innovare l’azienda» in cui a Baricco e veniva chiesto di parlare della creatività oltre i confini del pensiero.

Creatività d’accordo, ma non una sola. Creatività didattica, quella dell’università in cui «stiamo cercando di far sì che ci sia un gruppo di insegnamenti interdisciplinare che consenta ai ragazzi di accrescere le proprie capacità nel risolvere i problemi ed arricchire le loro iprespecializzazioni» ha detto aprendo l’incontro Claudio Teodori, pro rettore dell’Università di Brescia; creatività di chi ha promosso l’incontro con l’autore; creatività imprenditoriale, quella di Franco Ziliani, riconosciuto come indiscusso padre dell’enologia della moderna Franciacorta, che, studente in enologia ad Asti, un Natale ebbe la possibilità di gustare lo champagne e (tenetevi stretti) disse più o meno a se stesso «se lo fanno i francesi possiamo incamminarci anche noi su questa strada» intuendo come la creatività dell’uomo avrebbe potuto esaltare la creatività della natura mediando tra intuizione, chimica, biologia e - aggiungiamo - marketing e olio di gomito. E poi la creatività dell’autore, Alesssandro Baricco, davanti ad una platea ricca di giovani, di imprenditori, di signore adoranti, giovani giornaliste che hanno frequentato Holden, la scuola per narratori (gente normale, da cui mai nessuno come Holden Caulfield verrà espulso). 

Creatività come il coraggio: o ce l’hai o non ce l’hai, avevamo chiesto alla scrittore piemontese prima del via. Ed egli ci ha risposto «la creatività ha a che fare con il coraggio, sono molto simili perché esser creativi è un atto di coraggio. La gente è più creativa di quanto crede di essere e molti di noi passano gran parte della vita con una creatività inespressa e con il passar del tempo perde il rapporto con la creatività e si chiude in se stessa, invece…». Invece - visto che avrebbe parlato ad una platea di imprenditori - «il mercato è come una partita a scacchi, richiede creatività, fantasia, capacità di capire dov’è, affrontarlo a viso aperto, fiuto senza inganni». Così come ha fatto Franco Ziliani. Ha parlato alle imprese, Baricco, ma anche di giovani «che leggono, hanno un loro modo di scrivere con un loro registro di scrittura basato su velocità e abbreviazioni, non su frasi con quattro subordinate». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia