Emer ora batte bandiera canadese e guarda all'Asia

Ci sono casi in cui i rincari del prezzo del petrolio rappresentano un buon viatico per i propri affari. Lo ammette senza tanti giri di parole Maurizio Grando nella relazione sulla gestione allegata al bilancio della Emer. Il 2011 è stato infatti un anno in cui il gruppo di Sant'Eufemia, specializzato nella progettazione e produzione di sistemi per alimentazione a gpl e a metano, ha registrato un significativo aumento delle vendite (+12%) da 47,2 a 52,9 milioni, anche grazie agli imperterriti rialzi dell'oro nero che, indirettamente, ha stimolato la domanda di combustibili alternativi.
Il prezzo alle stelle del brent non è però l'unica variabile che è andata a incidere sui conti del gruppo bresciano. La Emer, pur mantenendo la sede sociale in via Bormioli, ora batte bandiere canadese. Senza aver ricevuto tanto risalto sui media, risale a un anno fa l'acquisizione dell'intero pacchetto azionario della società (fondata dai fratelli Gobbi a Collebeato e poi ceduta alla finanziaria Palladio) da parte della Westport Innovation quotata al Nasdaq e alla borsa di Toronto. Attraverso questa operazione, la nuova proprietà ha inoltre deciso di dare il via a una significativa ricapitalizzazione della Emer, pari a 30 milioni di euro. Con effetti immediati sulle casse del gruppo bresciano.
Lo spiega bene nella sua relazione Grando: «La posizione finanziaria della società è migliorata per 45,7 milioni di euro (da -70,2 a -24,5 milioni). Tale evoluzione - scrive il manager - deriva dalla conversione del finanziamento soci in conto capitale (datata giugno 2011) per un valore di 18,4 milioni di euro e dalla ricapitalizzazione effettuata il mese successivo». Nello specifico, questi fatidici 30 milioni sono stati utilizzati in parte (25 milioni) per rimborsare alcuni finanziamenti bancari a medio-termine e per quella residua (5 milioni) a sostegno del capitale circolante.
Il fatturato, come abbiamo detto all'inizio, è cresciuto di oltre dieci punti percentuali e ha segnato un considerevole aumento dell'export verso i paesi del sud-est asiatico, soprattutto in Tailandia, India e sud America. Per capirci meglio su un totale vendite pari a 52,9 milioni, le vendite nei Paesi extra Ue ammontano a 22,1 milioni (oltre il 41%) e riportano una sostanziosa crescita di circa 10 milioni rispetto all'esercizio precedente.
In tal senso ottime prospettive, oltreché un buon contributo, arriva dalla joint venture costituita da Emer con il partner indiano Minda Autogas e dall'italiana (Reggio Emilia) Valtek che riporta la migliore performance reddituale del gruppo (le altre società incluse nell'area di consolidamento della Emer sono la Mec Sirio di Brescia, la Sicom di Ariano Ferrarese e la Emer Latinoamericana di Buenos Aires).
Lo scorso anno, la Emer ha inoltre lavorato su nuovi progetti innovativi che riguardano lo sviluppo e la prototipazione di nuovi prodotti e la realizzazione di nuove soluzioni tecniche atte ad incrementare la capacita produttiva. «Si confida che tali innovazioni - chiude Grando - possa generare buoni risultati in termini di fatturato». Anche perché il 2011 si è chiuso con una perdita di 3,7 milioni.
Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it
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