Economia

Ecco Girasole, il contenitore per pizze che si può riutilizzare

Inventato e realizzato dalla Brescia Stampi di Ospitaletto, è alternativo al tradizionale cartone
Il Girasole
Il Girasole
AA

A ben guardarli sembra di riconoscere il profilo delle «pizze» utilizzate in ambito cinematografico per riporre e trasportare le bobine. Nella loro doppia misura, da 33 e 38 centimetri di diametro, invece, altro non sono che contenitori per le pizze, quelle condite con pomodoro, basilico e mozzarella, che, dal forno, finiscono sulle tavole non solo dei ristoranti, ma anche di tante famiglie italiane. Pensati e poi realizzati per consentire l’asporto della specialità tipica del Bel Paese che, ad oggi, viaggia nel cartone nella misura di due milioni di unità.

Si chiamano Girasole e sono i recipienti ideati dal bresciano Silvio Manca e da alcuni amici. «Il nostro portapizza - spiega Manca - è un prodotto in polipropilene alimentare, riutilizzabile svariate volte, che può andare tanto nel microonde, quanto in lavastoviglie e che, una volta ultimato il suo compito, può essere facilmente riciclato».

Un’alternativa al più classico cartone multistrato che garantirebbe effetti positivi anche a livello ambientale: «Dal punto di vista ecologico, il suo utilizzo non è limitato a un solo trasporto, ma può anzi essere esteso a molti altri, dal momento che si lava facilmente e non si deteriora. Inoltre, essendo costituito da materiale per l’equivalente di 50 tappi di bottiglia, finisce nella differenziata e può quindi essere recuperato, non generando inquinamento».

La produzione, che vede la collaborazione tra la Brescia Stampi di Ospitaletto, guidata da Manca, e la Bz, azienza bergamasca di Cologno al Serio, viene realizzata nell’impianto Ober di Castegnato, pronto e attrezzato per il tutto, e distribuita poi tanto sul mercato locale quanto su quello europeo e statunitense. In due misure: da 38 centimentri, che dà maggior agio alla pizza, e da 33, così da consentire il trasporto nei cassonetti montati sui motorini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia